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Era il 12 agosto 2020, stadio Da Luz, Lisbona. La notturna in cui la Dea ha dimostrato di poter competere con il calcio miliardario di Nasser Al-Khelaïfi e del suo PSG. A frapporsi con il sogno semifinale con l’abbordabile Lipsia arrivarono i gol di Marquinos e Choupo-Mouting. Nella stanza del trono, nella finale allo stesso Da Luz, la Dea avrebbe potuto trovare il colosso immortale Bayern Monaco. Ma questa è un’altra storia. L’Atalanta chiuse l’esperienza Champions con la sconfitta per 1-2. Quest’anno ci riprova. Resta effettivamente da chiedersi quante chance ci siano per proseguire il cammino e quali sono gli uomini chiave che potrebbero davvero sostenere il sogno.

Juan Musso of Atalanta BC reacts during the Serie A 2021/2022 football match between Torino FC and Atalanta BC at Stadio Olimpico Grande Torino in Turin (Italy), August 21th, 2021. Photo Giuliano Marchisciano / Insidefoto

Sul piano statistico, i bookmakers italiani ed esteri hanno già delineato il quadro delle favorite: le quote vincente Champions disponibili online mostrano chiaramente un dominio, almeno teorico, delle solite big d’Europa. In base alle quotazioni, la squadra favorita e’ il Manchester City (quota 4.75), poi ci sono Bayern (5.00), PSG (5.50) e Liverpool (8.00). Quote attualmente non bassissime che riflettono una certa omogeneità fra tutti i bookies online. In altre parole, gli operatori sono concordi sulle possibilità che una di queste quattro squadre possa realmente alzare la coppa. La Dea, invece viene bancata ad una quota decisamente alta: 33.00. Parliamo della più abbordabile, considerando che altre piattaforme di gioco online propongono addirittura 51.00 e 66.00.

Ma il calcio non è fatto solo di statistiche. Estro, imprevedibilità, fortuna. Ma anche sfortuna. Josep Ilicic, ad esempio, è il top player che incarna tutto il contrario di tutto. Genio col pallone tra gli scarpini e incubo quando le cose gli vanno davvero male. Josep è uno degli uomini chiave che può davvero sostenere il sogno in Europa. Tornato a stupire il pubblico con il sinistro terrificante e sprazzi unici di folgorante talento. Ma il team di Gasperini ha un potenziale fatto anche di altri nomi in grado di dare sostanza al gruppo. C’è Matteo Pessina, ad esempio: con lui in campo la Dea può essere ancora più diretta e aggressiva. Titolare dopo uno strabiliante Europeo, il trequartista/incursore erede di Gomez, ha dimostrato un’intensità fuori dalla norma e una capacità di movimento in avanti come pochi.

La qualità eccelsa di Malinovsky è un’altra pietra miliare che può farsi valere in ottica Champions League mentre il binomio Zapata-Muriel può garantire un quantitativo abbordabile di marcature per competere con alcune delle big d’Europa. Del resto la Dea 2020-21 ha segnato 90 volte in Serie A. Muriel: 26 gol. Da verificare nel tempo il rendimento del nuovo ingresso Demiral, complici gli infortuni fisici. Gosens e Hateboer, 45 partite medie a testa per stagione, riprenderanno a macinare le fasce mentre Maehle sarà pronto a subentrare per sostituirli. Freuler e de Roon a centrocampo sono pronti al solito lavoro occulto di interdizione e gestione degli equilibri.

Di Hateboer si aspetta il rientro mentre Zappacosta ha già avuto un impatto clamoroso sull’Atalanta. Ma più che i singoli, la forza della Dea sarà anche il gruppo. Lo sa Gasperini, per un semplice motivo. È stata una stagione bizzarra interrotta dell’epidemia, ritmi anomali, poi i Campionati Europei: molti titolari non hanno mai smesso di giocare negli ultimi dodici mesi. Nel calcio senza cali di forma di Gasperini sarà fondamentale coinvolgere tutta la rosa, anche i nuovi acquisti. In prospettiva Champions, insomma, la Dea deve fare i conti con il blasone intramontabile di alcuni club europei, la forza impareggiabile di formazioni affiatate, il talento di allenatori affermati e dei top player mondiali, oltre che alla gestione interna dei singoli e del collettivo. Manchester City, Bayern, PSG, Liverpool, Atletico e Real, Juventus, Chelsea, Ajax, Manchester United. L’Atalanta, come Davide, può andare lontano, consapevole che Golia possa davvero nascondersi in ogni squadra della Champions.

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