La passione per il Fantacalcio mette in difficoltà l’Aston Villa: la fuga di notizie sull’infortunio di Grealish ha portato a una clamorosa decisione
La cosa peggiore del perdere una volta durante il weekend è, semplicemente, perdere due volte. Devono aver pensato questo alcuni calciatori e membri dello staff dell’Aston Villa quando, in seguito alla brutta sconfitta casalinga contro il Leicester, sono stati obbligati a mollare definitivamente le loro squadre di Fantacalcio.
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Sì, avete capito bene: la proprietà americana dei Villans ha intimato ai propri tesserati il divieto assoluto di giocare al Fantasy Premier League, il Fantacalcio britannico che ogni stagione calamita, sul sito ufficiale del massimo campionato inglese, milioni di appassionati del genere. La decisione è arrivata dopo il ko contro le Foxes, che al Villa Park si sono imposte 2-1 aiutati, peraltro, dall’assenza in campo di Jack Grealish.
Il Fantacalcio sconfigge l’Aston Villa
Grealish, suo malgrado, è stata la classica pietra dello scandalo. Infatti, nell’immediato postpartita, il manager del Leicester Brendan Rodgers ha ammesso che lui e il suo staff sapevano, o meglio avevano intuito, dell’assenza del numero 10 avversario almeno da un paio di giorni, ovvero da quando la voce aveva cominciato a circolare sui social network.
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In particolar modo su Twitter, dove decine di appassionati avevano paventato l’eventualità che il capitano dei Villans potesse non essere arruolabile per il match contro Vardy e compagni. Cosa verificatasi, appunto, con buona pace della società che invece, per poter cogliere di sorpresa gli avversari, avrebbe voluto che l’indiscrezione non uscisse.
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A cose fatte, la dirigenza dell’Aston Villa si è subito messa all’opera per capire come fosse stata possibile questa fuoriuscita di notizie private, giungendo a una conclusione probabilmente molto vicina alla verità: essendo il Fantasy Premier League una lega aperta a tutti, l’esclusione di Grealish da parte di alcuni suoi compagni di squadra ha accesso una spia d’allarme, colta al balzo dal Leicester.
L’ammissione di Rodgers e le conseguenza
Brendan Rodgers, manager delle Foxes, ha ammesso candidamente l’accaduto, cercando di metterla sul generico: “Ho sentito circa 24 ore prima della partita che non avrebbe giocato. Ma sono voci, non si sa mai, quindi abbiamo dovuto prepararci anche all’idea che alla fine Grealish sarebbe sceso in campo”.
La stampa inglese avrebbe individuato anche in colpevoli di questa, seppure indiretta, fuga di notizie: si tratta del terzino Matt Targett, di Conor Hourihane e di Neil Taylor, oltre ad alcuni membri dello staff di Dean Smith. Il manager dei Villans ha replicato durissimo: “Ho scoperto che in rete c’erano già indizi che Jack non avrebbe giocato. Se è un qualcosa che viene dal nostro centro sportivo lo scoprirò: troverò chi ha fatto uscire la notizia lo e punirò severamente. È un qualcosa che mi fa arrabbiare molto e posso assicurarvi che andrò a fondo alla questione”.
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Nel frattempo, il Times in seguito a questo episodio ha pubblicato un articolo nel quale si evince come tutti i club della Premier League, e quindi non solo l’Aston Villa, stiano indagando sui propri tesserati, in modo tale che situazioni tipo questa non si ripetano. Perché va bene la passione per il Fantacalcio, ma la professionalità verso chi ti paga lo stipendio viene sempre prima di tutto.
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