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L’addio di Jack Grealish ha permesso all’Aston Villa di rifarsi il look: cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima Premier League?

Vendere il pezzo pregiato per rifarsi il look e migliorare la squadra è una strategia che molti club della middle class intraprendono per provare a salire un ulteriore step. Lo ha fatto anche l’Aston Villa, che pochi giorni fa ha ufficializzato la cessione di Jack Grealish al Manchester City.

Una perdita dolorosa, visto che quando si parla dell’ex numero 10 dei Villans ci si riferisce a un centrocampista offensivo di grandissimo spessore, tecnico ma anche umano visto che nella periferia di Birmingham Grealish ci è cresciuto, diventando grande sulle tribune del Villa Park.

Tuttavia, 115 milioni di euro non si possono rifiutare e il board ha così detto sì a una cifra record, di quelle in grado di riscrivere la storia, versata nelle casse del club nonostante il periodo difficile e una pandemia che sta spazzando via ogni resistenza economica.

La strategia dell’Aston Villa

Difficile farlo digerire ai tifosi, che vedono il loro idolo e simbolo partire dopo aver militato nel club tutta la vita, eppure l’Aston Villa – dalla cessione di Grealish – potrebbe addirittura uscirne rafforzato. Per esempio, già la decisione di non aver affondato il colpo su Alexis Sanchez potrebbe rivelarsi vincente.

La dirigenza ha deciso di mettere sul piatto l’intera cifra per rinforzare il reparto offensivo, certo, ma con intelligenza, andando a prendere calciatori ancora nel vivo della carriera e annunciandoli nel momento più opportuno.

Prendiamo ad esempio l’acquisto di Leon Bailey, frizzante esterno giamaicano acquistato in queste ore: con il post sulla cessione di Grealish già in bozze, i Villans hanno prima scoperto le carte su Bailey ammorbidendo così gli animi in vista dell’annuncio successivo.

Questione di tempistiche

E ha funzionato, visto che sui social – in parallelo ai tanti saluti strappalacrime per l’ormai ex capitano – sono arrivati tanti messaggi di benvenuto per il volto nuovo e, soprattutto, l’augurio che in questa terza stagione dal ritorno in Premier League l’Aston Villa possa togliersi qualche soddisfazione.

In passato furono Liverpool, con l’addio di Suarez, e Tottenham, che lasciò andare Bale al Real Madrid, a intraprendere la strada del ‘tanti al posto di uno’. La società di Birmingham li ha emulati, anche se poi solo il campo potrà dire se la strada intrapresa sarà o meno vincente.

Nel frattempo, però, lì davanti sono arrivati anche il trequartista argentino Emiliano Buendia e la punta Danny Ings, acquistati rispettivamente da Norwich e Southampton. Complessivamente, per loro due e Bailey l’Aston Villa ha speso circa 106 milioni di euro in cartellini, rimanendo ancora in attivo. Mica male.

Gli obiettivi stagionali

L’Aston Villa, che a margine ha tesserato anche Ashley Young a parametro zero, parte con l’obiettivo di stabilizzarsi dalla parte sinistra della classifica di Premier League. Lo farà grazie a un manager molto preparato, Dean Smith, e a una rosa ricca di qualità non solo nell’ultimo terzo di campo.

Per esempio, tra i pali i Villans hanno il miglior portiere della scorsa stagione e dell’ultima Copa America, Emiliano Martinez, mentre al centro della difesa gioca il nazionale inglese Tyrone Mings, altro elemento di grande qualità.

In mezzo, a dirigere le operazioni ci pensano Morgan Sanson e Douglas Luiz, cercato in estate da mezza Europa ma confermatissimo dai Villans, mentre davanti il reparto è totalmente rinnovato ma con due conferme importanti: Vertrand Traorè e Ollie Watkins. Insomma, i presupposti per una buona stagione ci sono tutti.

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