Massimo Ferrero, patrone della Sampdoria, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza per bancarotta, e non è il primo dei suoi problemi con la giustizia.
La notizia è arrivata all’ora di pranzo di lunedì 6 dicembre: Massimo Ferrero, proprietario della Sampdoria dal 2014, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in seguito a un’inchiesta della Procura di Paola, mentre altre cinque persone (tra cui sua figlia Vanessa e un nipote) si trovano ora ai domiciliari.
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L’accusa riguarda reati societari e bancarotta e, secondo quanto riferito dall’Ansa, non vede coinvolta la Sampdoria. Ma d’altronde l’imprenditore romano era da tempo discusso per i suoi problemi finanziari e i diversi casi di bancarotta alle spalle.
Arrestato Ferrero: tutti i guai del presidente della Samp
Attore e factotum nell’ambito del cinema romano, Ferrero è divenuto imprenditore e produttore cinematografico alla fine degli anni Novanta, grazie ai soldi della moglie Laura Sini, erede di un’industria casearia della zona di Viterbo. Ma la sua figura è sempre stata abbastanza controversa.
Il 12 giugno 2014, lo stesso giorno in cui acquistò la Sampdoria, patteggiò un anno e dieci mesi di prigione per bancarotta fraudolenta, relativamente al fallimento della compagnia aerea Livingston Energy Flight. Quasi un anno dopo, l’edificio dell’ex-Cinema Troisi a Roma veniva sgomberato dopo che si era scoperto che Ferrero non era davvero il proprietario.
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Succesivamente gli è stato contestato l’omesso versamento di una fattura IVA di 200.000 euro, e l’evasione dell’IRES per 1.176.000 euro. Mentre l’ormai ex-moglie Laura Sini lo citava per truffa e minacce, Massimo Ferrero si vedeva sequestrati i conti correnti e un appartamento nel quartiere romano dei Parioli a causa di evasione fisale e abusivismo edilizio.
La faccenda Livingston si è poi conclusa, dopo il patteggiamento, con un’altra condanna per distrazione di fondi. Nel luglio 2017, a Roma si è poi aperta una nuova indagine sul suo conto per appropriazione indebita e riciclaggio: l’accusa era di aver usato i conti della Sampdoria per coprire le perdite delle sue altre società. È così che inizia a prendere forma il sistema Ferrero.
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A novembre 2018, la Procura di Roma gli contesta la sparizione dalle casse del club di calcio di 1,2 milioni, parte della cessione di Pedro Obiang nel 2015 al West Ham. Nel presunto reato sarebbero coinvolti, secondo i magistrati, anche la compagna Manuela, la figlia Vanessa, il nipote Giorgio e Andrea Diamanti, un componente del CdA della Sampdoria. Vanessa Ferrero e il nipote Giorgio sono gli stessi finiti agli arresti domiciliari il 6 dicembre.
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Lo scorso luglio, l’inchiesta sul caso Obiang si era conclusa con l’assoluzione di tutti gli imputati “perché il fatto non sussiste”. Ma evidentemente questo non è bastato a salvare Ferrero: la nuova accusa riguarda il fallimento di quattro sue società calabresi del settore cinematografico, alberghiero e turistico.
Ciò significa che il club blucerchiato non è coinvolto, e quindi i problemi riguardano esclusivamente Ferrero e le sue altre attività. La Sampdoria, dal canto suo, è reduce dalla brutta sconfitta contro la Lazio e la situazione del tecnico D’Aversa è più che traballante. In questo clima, venerdì ci sarà il derby contro il Genoa.
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