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Arnautovic sta risultando decisivo, coi suoi gol, per la salvezza del Bologna: la doppietta alla Sampdoria ha solo confermato questa sua centralità nei rossoblù.

Fanno 12 gol in 29 partite, di cui 11 in Serie A: numeri che ripagano il grosso investimento, fortemente voluto da Walter Sabatini la scorsa estate, per dare a Mihajlovic il centravanti austriaco.

Marko Arnautovic è infatti stato l’uomo in più del Bologna in questa stagione, che con sette partite alla fine del campionato è solo a 4 punti dall’eguagliare il punteggio del 2021/2022. E se parliamo di punteggio salta all’occhio come più della metà dei punti messi assieme fin qui dai felsinei sia stato dovuto ai suoi gol. Al punto che c’è chi si chiede se il suo profilo non avrebbe potuto fare comodo a qualche big.

I gol “pesanti” di Arnautovic

11 reti in Serie A che hanno portato 20 punti su 37: nessun giocatore del Bologna è più decisivo di lui. Esattamente quanto ci si aspettava da Arnautovic, arrivato dalla Cina nell’estate del 2021 per una cifra pari quasi ai 6 milioni di euro (3 di cartellino e 2,7 di stipendio annuale, il più alto mai pagato dal club rossoblù nella sua storia) con l’esplicito obiettivo di regalare un bomber a Mihajlovic, dopo che nella passata stagione nessuno tra Soriano, Barrow, Orsolini e Palacio era giunto in doppia cifra nelle reti.

Ha iniziato subito forte, segnando all’esordio il 22 agosto nel 3-2 sulla Salernitana, e ha proseguito con gol che hanno deciso i risultati contro Genoa, Cagliari, Sampdoria e Spezia. Una cadenza di fuoco impeccabile, dato che l’austriaco è andato a colpire proprio le più dirette avversarie del Bologna nella metà bassa della classifica, portando in dote alla squadra quei punti necessari che la comoda salvezza, che poi era l’obiettivo stagionale.

Il rimpianto delle grandi

Il Bologna di Saputo ha fatto un grosso sforzo economico per assicurarsi l’attaccante, che circa un anno fa era seguito anche da club di maggior prestigio della Serie A, come ad esempio l’Inter (dove già aveva giocato, senza lasciare un grande segno, nel 2009/2010).

Alla fine il ritorno in nerazzurro sfumò, dato che Arnautovic veniva ritenuto, a 32 anni e dopo due stagioni in Cina, non più al livello di una squadra che voleva lottare per lo scudetto. Eppure, visto quanto sta rendendo a Bologna c’è chi si domanda ora se non sarebbe stato un valido vice-Dzeko, sia per caratteristiche fisiche che tecniche. Alla fine, a gennaio l’Inter è dovuta tornare sul mercato per riempire quel ruolo, ripiegando su un impalpabile Caicedo.

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