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Perché Argentina Francia, la finale della coppa del mondo in Qatar, è stata la partita più bella di sempre nella storia del calcio.

Una sfida che ricorderemo a lungo anche se non c’era l’Italia coinvolta per ciò che ha saputo esprimere.

Argentina Francia il contesto

Questa non è stata la prima finale di una grossa manifestazione che si è protratta fino ai tempi supplementari e ai calci di rigori. La differenza con le partite del passato è che qua Albiceleste e Bleus hanno concluso i 120′ regolamentari con un 3-3 spettacolare.

Anche nel 1994 e nel 2006 un mondiale si era deciso dal dischetto, ma al termine di partite tese se non addirittura noiose. Per non parlare di finali di Champions League, o Copa Libertadores, Copa America, Coppa d’Africa o d’Asia.

Con tutto il rispetto per gli altri tornei, il mondiale è sempre il mondiale, anche se si disputa d’inverno (in Europa).

Sei gol in una finale mondiale si erano visti già nel 1930, nel 1938, nel 1966 e nel 2018: tutte partite finite 4-2, incredibilmente uno dei risultati più consueti nella storia dell’atto conclusivo della coppa del mondo.

Stavolta le sei reti sono state tre a testa per entrambe le squadre, e due nei supplementari come nel 1966 quando trionfò l’Inghilterra sulla Germania Ovest col famoso caso del gol fantasma di Geoff Hurst.

Argentina Francia i protagonisti

Praticamente mai nella storia, almeno in quella recente, si sono visti due dei migliori giocatori del pianeta uno contro l’altro e non come comparse, ma come assoluti protagonisti.

Tripletta Mbappé e rigore segnato nella lotteria successiva, doppietta Messi e anche lui perfetto dagli undici metri. Non esistono graduatorie come nel tennis, ma parliamo di due dei più grandi di sempre, e il francese ha appena compiuto 23 anni.

Ecco, nella partita più importante dell’anno, una delle più importanti delle rispettive carriere, hanno tirato fuori una prestazione semplicemente clamorosa.

Come del resto succede ai grandi campioni, non a caso Mbappé è entrato in due club molto esclusivi: quello degli autori di una tripletta in una finale mondiale (l’altro fu proprio l’inglese Hurst nel 1966) e dei giocatori a bersaglio in due finali diverse (con lui Pelé, Vavà, Breitner e Zidane, mica bruscolini).

Quattro gol in due finali, peraltro, capocannoniere in questa speciale classifica.

Messi pure non è stato da meno, visto che è diventato il primo calciatore nella storia dei mondiali ad aver segnato in tutte le fasi: gironi, ottavi, quarti, semifinali e finale. Qui nemmeno Mbappé ci è riuscito.

Argentina Francia l’andamento

Questa finale dei mondiali poi è stata tre partite in una, come minimo. La “prima” ha visto per 80 minuti comandare a piacimento l’Argentina, con un lieve calo dopo l’uscita di Di Maria per Acuna.

Dominio pressoché incontrastato dell’Albiceleste con la Francia impotente e costretta ad effettuare cambi più per la forza della disperazione che con reale efficacia tattica.

Addirittura due, le sostituzioni per scelta tecnica fatte da Deschamps prima dell’intervallo: fuori Giroud e Dembelé per Kolo Muani e Thuram. Ragazzi, questi ultimi, che sono riusciti bene o male a dare la scossa ai Bleus.

Seconda partita, la più breve, quella che ha portato il risultato da 2-0 a 2-2, con la doppietta di Mbappé. Gli ultimi minuti dei 90′ e l’inizio dei supplementari sono stati di marca francese prima dell’ultimo botta e risposta, ancora firmato Messi-Mbappé, la terza delle tre partite.

Ultimo brivido, la parata di Martinez su tiro a botta sicura di Kolo Muani a un passo dai calci di rigore. Una respinta che è valsa un gol.

Argentina Francia gol belli

Ultimo ma non meno importante, la fattura stilistica di alcuni dei gol della partita: tre reti su rigore, d’accordo, ma le altre tre sono arrivate al termine di giocate spettacolari.

Da rimarcare il 2-0 dell’Argentina segnato da Di Maria al termine di un contropiede semplicemente perfetto, ispirato da Messi, rifinito da Alvarez e Mac Allister e concluso dal Fideo.

Che dire poi della sforbiciata di Mbappé per il 2-2? O dell’azione rapidissima con cui Messi ai supplementari aveva riportato in vantaggio i suoi? Gran dialogo con Lautaro Martinez, miracolo di Lloris e tocco risolutivo del numero 10.

Insomma, una partita praticamente perfetta che “purtroppo” ha avuto un solo vincitore, ma che inevitabilmente sarà ricordata come la più bella di sempre.

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