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Cioffi, attaccante esterno di 18 anni, ha fatto oggi il suo esordio in Serie A con il Napoli: cosa ci possiamo aspettare da questo ragazzo, nel breve e nel lungo periodo?

Gli ultimi dodici minuti di Napoli – Fiorentina sono anche stati i primi dodici minuti da professionista di Antonio Cioffi, il talento delle giovanili partenopeeCioffi, attaccante esterno di 18 anni, ha fatto oggi il suo esordio in Serie A con il Napoli: cosa ci possiamo aspettare da questo ragazzo, nel breve e nel lungo periodo? che quest’oggi ha fatto il suo esordio con la prima squadra del Napoli nella netta vittoria sui toscani.

Cioffi, già convocato per la prima di Serie A del 2021 a Cagliari, è stato nuovamente inserito in lista da Gennaro Gattuso e infine fatto scendere in campo al posto di Lorenzo Insigne, autore di una doppietta. Cosa possiamo aspettarci da questo ragazzo, nei prossimi anni?

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Un talento made in Napoli

Cioffi è nato a Maddaloni, ma è cresciuto a Talanico, una frazione di San Felice a Cancello – per chi non è pratico della zona, siamo nell’entroterra campano, tra Napoli e Caserta – e ha mosso i primi passi nel mondo del calcio sul campo dell’Oasi Sanfeliciana. Nel 2012, quando aveva appena dieci anni, l’ex-difensore Gianluca Grava, nel frattempo divenuto responsabile delle giovanili del Napoli, lo ha notato e portato nel capoluogo.

Nel 2018-19, da capitano dell’Under-17, Cioffi è stato uno dei protagonisti dell’ottima stagione dei partenopei, portandoli fino alla semifinale scudetto, con 14 reti complessive, che ne fanno uno dei giovanissimi più interessanti d’Italia, al punto che a lui s’interessò il Cagliari, nell’ottica di un possibile scambio con Barella.

La scorsa stagione, quella del passaggio in Primavera, non è stata la migliore per ambientarsi nella nuova categoria d’età, visto lo stop del calcio giovanile dovuto alla pandemia, ma nella nuova annata Cioffi ha iniziato fin da subito a confermare quanto bene si diceva di lui. Gattuso ha iniziato a interessarsene, e con il nuovo anno ne ha fatto uno dei nuovi nomi della rosa.

L’ingresso in prima squadra

Il 3 gennaio, per la trasferta di Cagliari, l’inserimento di Cioffi nella rosa dei convocati è stata una scelta obbligata: in attacco, a disposizione di Gattuso, c’erano appena cinque giocatori (Insigne, Lozano, Politano, Petagna e Llorente). Il ragazzo campano non è sceso in campo, ma ha iniziato a saggiare l’atmosfera della prima squadra.

L’esordio è avvenuto quest’oggi con la Fiorentina, in condizioni di piena tranquillità, visto il risultato ormai ampiamente acquisito (5-0, a cui ha fatto seguito un ulteriore gol, segnato da Politano). Ma la scelta di confermare la presenza in rosa di Cioffi e farlo addirittura scendere in campo testimonia la grande fiducia che l’allenatore ha nel 18enne attaccante, visto che nel frattempo era tornato disponibile Mertens.

Mercoledì sera, i partenopei si giocheranno la Supercoppa italiana contro la Juventus, e comprensibilmente Gattuso voleva far rifiatare un po’ Insigne, che aveva già giocato qualche minuto in settimana in Coppa Italia, nella vittoria sull’Empoli.

Cosa potrà dare Cioffi al Napoli

Chiaramente, essendo un 2002, Cioffi è un giocatore di prospettiva, da cui certamente Gattuso non si attende un impatto immediato. Però le condizioni stagionali – con la squadra ancora in corsa su tre fronti, e sempre a rischio infortuni o contagi – potrebbero rendere necessario aggiungere alla rosa un giocatore in più.

Antonio Cioffi è un’ala sinistra, con una buonissima tecnica e l’estro dell’attaccante di classe: insomma, un ideale erede di Insigne, se vogliamo cercare un paragone con la rosa attuale. Ruolo e caratteristiche contano molto, perché di fatto i campani deficitano un po’ in quel settore del campo: se consideriamo che Mertens e Osimhen sono utilizzati principalmente come punte centrali, di attaccanti esterni in rosa restano solamente Insigne, Politano (che gioca preferibilmente a destra) e Lozano.

Rispetto al capitano, però Cioffi ha dalla sua anche i centimetri: 180, per la precisione, a corredo di un fisico di tutto rispetto, anche se ancora in fase di irrobustimento. Quindi, al di là della posizione e della bravura coi piedi, i due sono giocatori strutturalmente diversi: se il ragazzo di San Felice dovesse riuscire a convincere Gattuso, confermando le ottime prospettive che gli vengono attribuite, il Napoli si ritroverebbe con un’arma in più in attacco, in grado di variare anche il tipo di pericolosità offensiva dell’undici titolare.

 

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