Andreazzoli non sarà più l’allenatore dell’Empoli: un fulmine a ciel sereno, dpo la grande stagione dei toscani. Quali motivi hanno portato alla separazione?
Stagione finita e tante panchine che cambiano, ma una su cui sembrava si potesse mettere la mano sul fuoco era quella dell’Empoli, con la prosecuzione del rapporto tra il club toscano e Aurelio Andreazzoli. Invece, nella serata di giovedì 2 giugno la società ha annunciato l’esonero dell’allenatore, il cui contratto scadeva nel 2023.
Una decisione inaspettata, visto che Andreazzoli aveva fatto molto bene, portando la squadra a una comoda salvezza (quattordicesimo posto finale con 41 punti conquistati) e mettendo in luce diversi giovani talenti che adesso potrebbero fruttare lauti incassi al club.
Andreazzoli lascia l’Empoli: ecco la spiegazione
L’allenatore massese ha precisato che la decisione non è stata sua, ma del presidente Fabrizio Corsi, e che “non corrisponde alle mie aspettative né alla mia volontà“. Una sentenza unilaterale arrivata dai vertici societari, quella della cacciata del tecnico, che comunque già in passato era stato sulla panchina dell’Empoli: aveva guidato la squadra alla promozione dalla B nel 2018, poi era stato esonerato nel corso dell’annata seguente, quindi richiamato per finire il campionato ma senza evitare la retrocessione.
Con il ritorno in Serie A in seguito al grande campionato sotto la guida di Alessio Dionisi, Andreazzoli era tornato in panchina a causa del trasferimento del promettente allenatore senese al Sassuolo. Corsi aveva quindi deciso di ripiegare su una soluzione funzionale, con un tecnico bravo a gestire i giovani e che conosceva bene l’ambiente empolese.
Evidentemente, dopo un anno le cose sono cambiate, e l’Empoli è pronto per ripartire con un nuovo progetto tecnico, scommettendo come con Dionisi su un allenatore giovane in grado di aprire un nuovo ciclo (anche perché sembra probabile la partenza di giocatori come Asllani, Parisi e Pinamonti). La scelta dovrebbe ricadere sull’ex-tecnico del Venezia Paolo Zanetti.
Ma Corsi ha spiegato a La Nazione quali motivazioni lo hanno spunto a esonerare Andreazzoli: “Al netto delle soddisfazioni con Napoli e Atalanta, la squadra nel girone di ritorno ha perso smalto e convinzione – ha detto il presidente dei toscani – Abbiamo avuto la terza peggior difesa del campionato, con uno dei portieri più bravi del girone di ritorno. E poi conosco bene il problema della salvezza dopo la salvezza”.
L’Enpoli, infatti, ha realizzato appena 14 punti dei suoi 41 nel girone di ritorno, vincendo solamente due partite (la prima, addirittura, è arrivata solamente il 24 aprile contro il Napoli), e ha subito in tutto 70 gol (peggio hanno fatto solo Spezia e Salernitana). In compenso, i ragazzi di Andreazzoli erano in gran parte esordienti o quasi in Serie A, ma sono riusciti a segnare 50 reti, che ne fanno il dodicesimo miglior attacco del campionato appena concluso.
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