Oggi, sulle sponde del Meno, si spengono 25 candeline. A soffiare non sono i gelidi venti della Germania sud-occidentale, bensì il numero 33 della squadra calcistica cittadina, AndrĂ© Silva. Il centravanti portoghese festeggia, dunque, il suo secondo compleanno con questa maglia: il sodalizio con l’Eintracht Francoforte, finora, ha portato mesi di spensieratezza dopo le delusioni con Milan e Siviglia. Andiamo a ripercorrere i suoi passi nel calcio che conta.
André Silva, la genesi
Quando mi ritirerĂ², il Portogallo sarĂ comunque in ottime mani. Abbiamo trovato un grande attaccante come AndrĂ© Silva.
Le parole e la musica non alzano per nulla le aspettative, specialmente se a pronunciarle è il lusitano piĂ¹ forte della storia del calcio, con il benestare di Eusebio. Cristiano Ronaldo aveva sentenziato così su quella giovane promessa nel reparto offensivo del Porto nel 2017, prima del suo approdo in maglia Juventus.
In effetti, dando un’occhiata alla capacitĂ realizzativa del nativo di Baguim do Monte, CR7 non era uscito fuori dagli argini della ragionevolezza. Le ottime prestazioni con la seconda squadra gli valgono la promozione tra i grandi: uno Sporting Lisbona-Porto del 2 gennaio 2016, mandato in campo da Julen Lopetegui, diventa il primo passo per AndrĂ© Silva nel campionato portoghese, il primo tassello del puzzle.
COSA PUĂ’ FARE GASPERINI PER CAMBIARE L’ATALANTA?
Da lì è un’acquisizione di esperienza, maturitĂ e, soprattutto, prestazioni convincenti. In 58 presenze spartite tra due stagioni, colleziona 24 reti ed 11 assist, conquistando le vetrine del calcio europeo come una delle punte centrali piĂ¹ talentuose del Vecchio Continente. Una sua doppietta, inoltre, contribuisce al 5-0 sui campioni d’Inghilterra del Leicester City in Champions League. E poi, arriva il Milan.
Rossoneri e biancorossi
38 milioni di euro: questa è la cifra messa sul piatto dal Milan per portare in Italia AndrĂ© Silva, che indossa la numero 9 e si contende il posto con l’altro emergente all’ombra della Madonnina, Patrick Cutrone. Si tratta del secondo investimento piĂ¹ consistente nella storia della societĂ meneghina, destino vuole alle spalle di un altro portoghese, Rui Costa.
Dopo un inizio a rilento, la doppietta ai danni dell’Austria Vienna in Europa League sembra l’apripista per un progressivo inserimento negli automatismi del reparto offensivo rossonero, ma qualcosa si blocca. Il lusitano colleziona sempre meno presenze in campionato, e quelle che ottiene gli valgono una permanenza in campo che raramente tocca i 90 minuti di gioco.
C’è bisogno di cambiare aria, per entrambe le parti: AndrĂ© Silva ha bisogno di giocare ed il Milan non puĂ² permettersi di lasciare in panchina un acquisto dal peso specifico così importante, perlomeno secondo le premesse. La svolta arriva negli ultimi giorni del mercato estivo 2018: lo vuole il Siviglia, che perĂ² si cautela acquistandolo in prestito con diritto di riscatto.
GRANDE GUIDA AI NUOVI GIOVANI DEL CAMPIONATO
L’esordio con gli iberici è confezionato dagli dei del calcio letteralmente con i fiocchi: la tripletta nell’1-4 esterno contro il Rayo Vallecano apre le porte alla sua nuova avventura con i biancorossi. Seguono tre gare a secco, ma le altrettante tre successive regalano quattro reti al portoghese, tra cui una doppietta nel secco 3-0 al Real Madrid. Il popolo del SĂ¡nchez-PizjuĂ¡n sembra accoglierlo tra le sue braccia.
Ancora una volta, perĂ², l’illusione rimane tale. Da settembre in avanti, in tutte le competizioni, raccoglie solamente 4 reti, con un infortunio al tendine rotuleo che complica ulteriormente le cose. Niente riscatto, si torna a Milanello in cerca di una nuova sistemazione.
L’ereditĂ di Luka Jovic
Ante Rebic e Luka Jovic: sono stati loro (assieme a SĂ©bastien Haller, oggi al West Ham) a prendersi la scena nel reparto offensivo dell’Eintracht Francoforte 2018/2019. Un’ereditĂ pesante, quella del croato e del serbo, oggi rispettivamente in maglia Milan e Real Madrid. In particolare, la chiave sta proprio nel primo dei due: tra rossoneri d’Italia e di Germania viene attuata una sorta di scambio, con Rebic in Serie A ed AndrĂ© Silva in Bundesliga.
Non poteva esserci scelta migliore, per entrambe le compagini. Se da una parte l’attuale numero 12 del Diavolo è una figura insostituibile nello scacchiere tattico di Stefano Pioli, il portoghese sta tornando ai fasti di un tempo: nell’anno solare corrente, condizionato dalla pandemia, è il terzo miglior realizzatore in Germania (18 gol in 29 partite), alle spalle di Lewandowski e Haaland. Inoltre, da quando il campionato tedesco è ripartito nel maggio scorso, nessuno ha segnato piĂ¹ gol di lui, escluso il centravanti del Bayern Monaco.
In quest’inizio di stagione, per lui sono 5 reti e 2 assist in 7 presenze tra Bundesliga e DFB Pokal, di cui l’ultimo siglato nel pareggio casalingo di Halloween contro il Werder Brema:
Oggi spegne 25 candeline, domani torna al lavoro per l’agguerrita trasferta contro lo Stoccarda. AndrĂ© Silva ha sulle sue spalle un’intera cittĂ , tra ereditĂ pesanti (gli mancano 15 reti per raggiungere le 36 siglate da Jovic in maglia Eintracht) ed un passato da svoltare: finora, tutto sommato, sta andando bene. Quale miglior regalo di compleanno, se non l’ennesima rete in quest’inizio di stagione? Gli avversari in biancorosso sono avvisati.