Il Chelsea di Thomas Tuchel è una delle squadre più in forma di tutta l’Europa e dopo l’eliminazione dell’Atletico Madrid gli obiettivi dei londinesi sono diventati sempre più grandi. Come ha fatto il tecnico tedesco a rivoluzionare i Blues in così poco tempo?
Idee chiare e una visione del calcio realisticamente contemporanea, con questi presupposti Thomas Tuchel è riuscito in poco tempo a trasformare il Chelsea blindando la difesa e conquistando una striscia di risultati che l’ha rilanciata in Premier League. Tra le squadre più in forma di Europa, i Blues hanno anche eliminato l’Atletico Madrid in Champions League conquistando gli ottavi di finale. Scopriamo come ha fatto il tecnico tedesco a rivoluzionare il Chelsea in così poco tempo.
LEGGI ANCHE: Come era Thomas Tuchel da giocatore
La fase di costruzione del Chelsea: dalla rinascita di Kovacic all’importanza di Mount
LEGGI ANCHE: Come procede l’ambientamento di Gaich in Serie A
LEGGI ANCHE: Addio Scudetto? I numeri impietosi della Juventus
Il Chelsea si dispone inizialmente con un duttile 3-4-3 (o 3-4-2-1), ricercando la superiorità numerica sulle fasce e sfruttando le abilità del palleggio corto dei suoi perni di centrocampo: Kovacic, Kante e Jorginho (i quali si giocano le due maglie libere a centrocampo, ma che grazie alle rotazioni di Tuchel possono essere definiti tre titolari). Quando la palla viene gestita dal portiere, i terzi di difesa (Rudiger e Azpilicueta) si allargano e creano, insieme ai due centrocampisti, una situazione di 3+2 per andare a creare profondità con l’avanzamento dei quinti di centrocampo.
LEGGI ANCHE: Perché con Tuchel il Chelsea ha scelto un anti-Lampard
Grazie a questa disposizione vengono messe in evidenza le abilità di Rudiger e Azpilicueta, i quali hanno la possibilità di portare palla e saltare la prima linea di pressione, aprendosi il campo per giocare palla verso le zone avanzate del campo. Se la pressione avversaria è asfissiante, il Chelsea è molto bravo a lavorare con le catene laterali, creando superiorità numerica oppure facendo intercambiare le posizioni dei giocatori in campo, creando spazio libero da aggredire. L’ultimo aspetto fondamentale della costruzione dal basso del Chelsea sono le caratteristiche dei suoi centrocampisti e l’esplosione di Mason Mount.
LEGGI ANCHE: Chelsea-Porto, analisi del quarto di Champions League
L’abilità di Jorginho nel palleggio corto, gli strappi per creare superiorità di Kovacic, le qualità di corsa di Kante e l’intelligenza calcistica del baby Mount si sposano perfettamente con l’idea di calcio di Tuchel, il quale è stato capace di capirle e sfruttarle al meglio. La duttilità del proprio centrocampo permette al tecnico tedesco di poter uscire dalla pressione avversaria in diversi modi: grazie al fraseggio, con la ricerca dell’uomo nello spazio, verticalizzazioni fulminee oppure con l’1c1 dorsale.
La fase difensiva del Chelsea: duttilità di pressing e densità difensiva
Uno dei maggiori problemi della gestione Frank Lampard, soprattutto nell’ultimo periodo, è stata la gestione della fase difensiva e un numero esagerato di goal (e occasioni da goal) concessi agli avversari. Come ha fatto Tuchel a trasformare una squadra che prendeva 1.27 goal di media (nelle ultime sette gare di Lampard) a una che ne incassa appena 0.30 a partita?
Il Chelsea è una squadra che pressa molto la squadra avversaria in fase di costruzione e sa adattarsi ai diversi modelli di gioco. Quando è contrapposta a una linea difensiva di 4, Werner e Abraham (o i due terminali offensivi scelti dal tecnico tedesco) si alzano sui difensori centrali, mentre Mount rimane più centrale per indirizzare la squadra avversaria verso le zone laterali del campo. Questa scelta permette ai quinti di centrocampo di alzarsi velocemente in pressione e creare superiorità numerica grazie agli scivolamenti dei difensori centrali (la leadership di Thiago Silva aiuta questo tipo di meccanismo).
Se i contendenti si dispongono a tre, l’atteggiamento dei Blues è molto aggressivo e la pressione è portata accoppiandosi a uomo e facendo alzare il baricentro della propria squadra, togliendo spazi di gioco. Questo atteggiamento spregiudicato va in sofferenza quando gli avversari giocano con tre centrocampisti, poiché si crea un’inferiorità numerica con Kovacic (o Kante) e Jorginho. Se la fase di pressing difensivo viene aggirata o superata, la scelta del Chelsea è quella di chiudersi e schierarsi con un compatto 5-4-1 (o 4-4-2) per creare densità in zona di rifinitura e lavorare sulle linee di passaggio, ribaltando velocemente l’azione.
La fase offensiva del Chelsea: la rivincita di Marcos Alonso e la consacrazione di Werner
Il valore qualitativo dei giocatori offensivi del Chelsea è gigante, ma grazie al genio di Krumbach ha trovato una nuova primavera. Marcos Alonso e Werner (con la partecipazione di Rudiger) da una parte e Mount e Hudson-Odoi (Azpilicueta) dall’altra, costituiscono le due catene laterali sulle quali si basa l’attacco dei Blues. L’interscambio e gli automatismi tra questi calciatori sono fondamentali per la rifinitura e la realizzazione della manovra dei londinesi.
Grazie a questo nuovo schieramento Marcos Alonso è tornato a ricoprire il proprio ruolo ed è tornato il fenomeno che avevamo ammirato a Firenze e con Conte. I sincronismi con Werner sono eccezionali e i movimenti del tedesco sono sempre funzionali a liberare e attaccare lo spazio. Questo genere di giocata crea la possibilità di attaccare gli half-spaces, ovvero sia delle zone di rifinitura in cui si ha una maggiore possibilità di creare un’azione da goal (per geolocalizzarle, si trovano nella zona tra il palo della porta e la linea dell’area di rigore adiacente).
Se tali zone sono chiuse, i giocatori del Chelsea sono liberi di tirare da fuori area oppure di cercare una superiorità numerica (o qualitativa) da aggredire. Infine, riguardando lo stile di gioco di Tuchel, possiamo notare come la sua linea offensiva cerchi di creare sempre un 5c4, andando a lavorare tra le linee avversarie (Ziyech e Muont sono molto abili in questo).
Le piccole rivoluzioni di Tuchel: codice di parole e boccino
Due novità molto interessanti portate da Tuchel sono l’utilizzo del boccino durante alcuni giochi di possesso e un codice di parole che permetta ai propri giocatori di capirsi immediatamente durante la partita (tipico di alcune franchigie NBA). La prima è l’utilizzo di un pallone size 1 durante, a esempio, dei rondos, per aumentare la sensibilità e l’imprevedibilità dei controlli e dei passaggi. La seconda è una serie di frasi o parole che identificano delle giocate o dei movimenti codificati dei giocatori del Chelsea, diciamo che chiamano gli schemi durante il gioco.
di Matteo Spaggiari