Alexis Saelemaekers. In pochi lo conoscevano prima del suo arrivo in Italia, al Milan, anche se in Belgio era già considerato un ottimo prospetto. Di questi pochi, ancora meno sapevano pronunciare il suo cognome.
Ai tifosi rossoneri conviene, però, imparare a farlo subito, perché in queste ultime settimane si è sentito parlare sempre più spesso del terzino belga. E pochi giorni fa è arrivata l’ufficialità del suo riscatto dall’Anderlecht, per la cifra di 3,7 milioni di euro, che va ad aggiungersi ai 3,5 spesi per il prestito.
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Gli inizi con l’Anderlecht
Tanti? No, anzi, si potrebbe dire che sono pure pochi rispetto ai prezzi esorbitanti che girano negli ultimi anni. E Saelemaekers, dopotutto, ha sempre dimostrato di essere un giovane con tanto da dare al mondo del calcio. Nato a Berchem-Sainte-Agathe, un quartiere di Bruxelles, il classe 1999 cresce in una famiglia molto credente, tanto da essere lui stesso un fervente cattolico. Sin da piccolo gioca nelle floride giovanili dell’Anderlecht, con cui esordisce in prima squadra a soli 18 anni.
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Di lui si dice un gran bene, e nella stagione successiva diventa il titolare sulla fascia destra, giocando in tutte le posizioni della fascia destra e, in casi eccezionali, anche sulla fascia apposta. La versatilità , infatti, è una delle sue caratteristiche più evidenti, ma non è l’unica. Nel 2019, infatti, oltre a essersi affermato definitivamente all’Anderlecht, ha giocato da titolare con la sua nazionale gli Europei U21 in Italia, affrontando gli Azzurri nel gruppo eliminatorio. Il Belgio ha perso, ma Saelemaekers, pur giocando da punta, ha stupito tutti per facilità di corsa e grinta agonistica.
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L’arrivo al Milan, fra dubbi e speranze
Sul fine dell’ultimo calciomercato invernale, quindi, è arrivata l’irrinunciabile chiamata del Milan, a cui Saelemaekers non ha potuto dire di no, nonostante le molte difficoltà che questo trasferimento avrebbe potuto presentare. Dalla lingua alla cultura, dallo stile di gioco alle incertezze stesse di una società che sta vivendo uno dei momenti più bui della sua storia. Il giovane belga, però, voleva compiere questo grande salto.
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Intelligenza e talento naturale al servizio della squadra
E dopo un inizio difficile, com’era facilmente prevedibile, sembra che l’ex Anderlecht abbia trovato la sua dimensione: da terzino o da ala, nelle ultime uscite con Roma e Spal, il belga ha stupito per la sua grande intelligenza tattica in attacco. Non che sia un ala da 15 reti in stagione, ma offre sempre quella possibilità in più ai suoi compagni che nessun altro al Milan ha dimostrato di saper garantire. Basta vedere la splendida sponda di testa realizzata nella partita contro la Spal (salvata solo da un miracolo di Vicari) per capire quanto Saelemaekers sia diventato importante per questo Milan, grazie ai suoi inserimenti e soprattutto grazie ai suoi cross. E proprio da uno di questi è nato il gol del 2-2.
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Inoltre il giovane belga è dotato di un’impressionante tenuta atletica, che gli permette di garantire una corsa praticamente infinita, e hanno stupito anche le sue qualità difensive, sicuramente inaspettate per un terzino che è sempre stato votato all’attacco. Infatti nelle sue ultime partite non sono mancati eccellenti interventi difensivi e grandi recuperi, a dimostrazione che il campionato italiano, più tattico rispetto a quello belga, lo sta aiutando moltissimo nel suo percorso di crescita.
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Con l’ufficialità di riscatto cominciano anche ad aumentare le responsabilità , e se Saelemaekers saprà reggerle, dimostrerà di meritare questo Milan. Perché le qualità ci sono tutte e la personalità sembra essere quella di un grande giocatore.