Alexander Isak è la nuova sensazione svedese che ondeggia tra i campi di Premier League sette anni dopo il record di Zlatan Ibrahimovic.
In Inghilterra non fanno che parlare del suo stile di corsa e dei suoi gol segnati a ripetizione tra le mura casalinghe di New Castle: Alexander Isak è al centro delle attenzioni degli addetti ai lavori del calcio inglese perché carta di identità e qualità ricordano – in un qualche modo – due enormi leggende del passato e fare paragoni impossibili piace un po’ a tutti. Il primo che sorge spontaneo dopo le due reti segnate al Tottenham di Son lo scorso week end è quello con Zlatan Ibrahimovic, connazionale e ultimo svedese capace di segnare diciassette gol in Premier League nella stagione 2016-2017. Sette anni più tardi l’ex attaccante di Borussia Dortmund e Real Sociedad è riuscito a pareggiare lo score a sei partite dal termine della stagione, e lo ha fatto segnando in sei gare casalinghe consecutive con la maglia del New Castle. La striscia è iniziata il 12 dicembre scorso con la gara contro il Nottingham Forrest, persa per tre reti ad una segnata proprio da Isak. Da quel momento lo svedese è diventato una sentenza tra le mura del St’ James Park di New Castle, segnando a ripetizione contro Manchester City (1), Wolverhampton (1), West Ham (2), Everton (1) e Tottenham (2). Grazie a questa streak si è inserito ai piedi del podio di coloro che sono riusciti a segnare in almeno sei gare consecutive in casa con la maglia del New Castle: Les Ferdinand (sei gare nel 1995-96), Andrew Cole (otto gare nel 1993-94) e, ovviamente, Alan Shearer (quindici gare nel biennio 1995-97). Capite anche voi che non stiamo parlando di un centravanti normale e che nemmeno le sue prestazioni sono normali se prima si cita Zlatan Ibrahimovic e poi Alan Shearer quando si parla delle sue qualità e dei suoi risultati.
Il secondo paragone non va però così indietro; Alan Shearer è l’obiettivo a cui tendere quando si parla di calciatori del New Castle, mentre il calciatore che ricorda Isak è più universale, fisso nella memoria dei tifosi dei Gunners e anche un po’ di quelli catalani. Diversi commentatori – Rio Ferdinand e Peter Crouch in particolare – hanno accostato recentemente lo svedese a Thierry Henry per facilità di corsa e freddezza sotto porta. Dalle colonne della BBC è stato paragonato ad un ballerino per le movenze eleganti e sinuose messe in mostra in campo e da quelle del The Athletic si è iniziato a capire che fine potrà fare dopo una stagione del genere. Si parla di Arsenal e Tottenham interessate al suo talento, acquisto che costerebbe ben più dei sessanta milioni di sterline che il New Castle ha versato nell’agosto 2022 alla Real Sociedad, ma che forse offrirebbe alle squadre di Londra un centravanti che ha dimostrato di saperci davvero fare in Premier League.
Oggi i suoi diciassette gol lo collocano appena dietro alla coppia di testa composta da Cole Palmer ed Erling Haaland entrambi a quota venti realizzazioni e ad Olly Watkins, autore di diciannove reti con la maglia dell’Aston Villa nella classifica cannonieri del massimo campionato inglese, rendendo giustizia ad una stagione in cui – per la prima volta dal 2003-04 – un giocatore del New Castle riesce ad arrivare ad almeno venti reti stagionali. Indovinate chi c’è riuscito l’ultima volta? Esatto, Alan Shearer.
Alexander Isak destinato a grandi cose?
Ma se i paragoni risultano tediosi se ripetuti all’infinito, possiamo parlare di Isak e del suo futuro sottolineandone le capacità balistiche e tecniche, la qualità di corsa e la rapidità di gambe e di pensiero che gli hanno permesso di rendersi utile al New Castle in molti modi, primo fra tutti sotto porta.
In materia di mercato Isak è inoltre ben saldo sulle proprie posizioni: intervistato ai margini dell’ultima gara contro il Tottenham ha risposto che non ha nessun interesse nel giocare a scoprire quale sia il suo futuro secondo i giornali, la sua intenzione è quella di continuare a giocare e concentrarsi su quelle che sono le prossime partite del New Castle.
E tre di queste saranno tra le mura del St’James Park, rispettivamente contro Sheffield United, Brighton e Tottenham, gare che porterebbero la striscia di reti casalinghe a quota nove, a sole sei lunghezze da Alan Shearer, punto di riferimento da superare per poter far innamorare del tutto la Premier League.
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