Alessandra Bianchi chi era causa morte: la malattia

Chi era Alessandra Bianchi, scomparsa a 59 anni: le cause della morte e la malattia che l’affliggeva da tempo

Alessandra Bianchi si è spenta oggi all’età di 59. Un lutto improvviso e doloroso ha colpito tutto il mondo del giornalismo italiano e dello sport. La Bianchi era infatti una giornalista sportiva ed era anche l’ambasciatrice del nostro calcio in Francia. Ha lavorato, nel corso della sua carriera, per L’Equipe ma anche per l’Equipe du Dimanche su Canal +, le Parisien e Rmc, con “DPK”. Molto apprezzata Oltralpe, Alessandra Bianchi era anche una collega molto stimata in Italia, tant’è che ha lavorato per 4 anni con la Lega Pro, nell’area della comunicazione.

Nella sua carriera si era data anche ai libri; aveva scritto, infatti, “Calcio, mon amour”, il suo primo testo manco a dirlo, incentrato sul mondo del calcio, di fatto “la sua casa”. Stava lavorando anche ad un altro libro proprio nell’ultimo periodo ma non ha fatto in tempo a completare l’opera. Alessandra Bianchi è scomparsa prematuramente dopo una breve malattia che non le ha lasciato scampo. La camera ardente dalle 8 alle 10 domani al Campus Biomedico di Roma, mentre l’ultimo saluto ad Ostia, alla Chiesetta San Nicola di Bari al Borghetto dei Pescatori.

La sua scomparsa ha lasciato davvero tutti senza parole, con tantissimi messaggi di affetto e cordoglio nei suoi confronti da parte di molti colleghi ma anche dei quotidiani e delle tv presso cui ha lavorato. La stessa Equipe l’ha voluta ricordare sui social, al pari di Canal +, una delle reti più importanti dell’intera Francia. E d’altronde ha conquistato tutti con la sua professionalità nel corso degli anni, raccontando il calcio italiano ai nostri vicini di casa.

Alessandra Bianchi Corriere dello Sport e Lega Pro

Come ricordato, per un quadriennio la Bianchi ha lavorato nell’area della comunicazione della Lega Pro. E proprio sul sito della terza Lega calcistica italiana è apparso un messaggio di cordoglio davvero commovente. E’ stato ricordato come fosse sia una straordinaria persona che una giornalista di grande valore fino a svelare le sue passioni, dal giornalismo – ovviamente – ai libri, da Modigliani a Parigni fino alla Roma ed a Francesco Totti, il capitano del club per lunghi anni, il simbolo dell’essere romanista.

In carriera è stata anche cronista per il Corriere dello Sport; nel noto quotidiano sportivo italiano fu assunta nel 1999, quando alla guida c’era Mario Sconcerti; cinque gli anni di lavoro nella redazione di Piazza Indipendenza, passando per le direzioni di Italo Cucci, Xavier Jacobelli ed Alessandro Vocalelli.

E lo stesso Cucci le affidò una pagina-affresco sul tifo della Curva Sud all’Olimpico, che aveva frequentato da ragazza. L’amore per la Francia – probabilmente inferiore solo alla Roma ed a Totti – la induce poi ad altre scelte professionali e di vita; diventa, infatti, corrispondente per l’Equipe e Le Parisienne prima di trasferirsi a Parigi e proseguire la carriera lì.

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