Il Real Madrid di Zidane incappa in un’altra sconfitta pesante, questa volta in Copa del Rey: a giustiziare i merengues è stato il piccolo Alcoyano
Dopo la delusione maturata meno di una settimana fa in Supercoppa, il Real Madrid lascia sul tavolo un altro possibile trofeo. Si tratta della Copa del Rey, una manifestazione che – al contrario di quanto avviene in Italia, dove le migliori otto dell’anno precedente hanno il cammino spianato verso la finale – ogni anno riserva grossissime sorprese. A far fuori i blancos è stata una piccola società valenciana, il cui massimo risultato nella storia è rappresentato da qualche fugace apparizione in seconda divisione.
L’Alcoyano ha vinto, lo ha fatto in rimonta segnando peraltro il gol del 2-1 in inferiorità numerica: una vera e propria umiliazione per il Real Madrid di Zidane, che era riuscito per fino ad andare avanti grazie a una rete segnata a pochi secondi dalla fine del primo tempo. A sbloccare il match ci aveva pensato Eder Militao, ripreso a dieci dalla fine da Solbes. Poi, al 115esimo, il colpo da maestro di Casanova ha regalato una notte da sogno al piccolo club spagnolo.
Alcoyano, giustiziere del Real Madrid
Il Club Deportivo Alcoyano è stato fondato nel 1928 e attualmente milita nel gruppo 3 della Segunda B, in pratica la terza serie del calcio spagnolo che, come raccontato da un recente approfondimento di El Pais, non se la sta passando affatto bene. Il club ha sede nella comunità valenciana, non è noto per i suoi risultati sportivi, ma è comunque una squadra raccoglie trasversalmente simpatie in tutta la Spagna.
A questa realtà è anche stato dedicato un detto particolare, “tenere più morale che l’Alcoyano“, la cui origine – almeno da ciò che si sa – risale agli anni Cinquanta, dopo uno 0-13 maturato nel pittoresco Estadio El Collao. Da allora l’Alcoyano è famoso soprattutto per questo e per il suo inno, scritto e trasformato in musica da Miguel Peidró, Jaime Lloret e Armando Santacreu.
Dal punto di vista calcistico, di recente l’Alcoyano ha fatto una puntata in seconda divisione (nella stagione 2011/12) retrocedendo al primo colpo, ma erano oltre 40 anni che i biancoblu non riuscivano a schiodarsi dal fare la spola tra la terza e la quarta serie. Qui ci hanno giocato il venezuelano Miku e Choco Lozano, ci ha allenato Juande Ramos e oggi in panchina siede Vicente Parras: “La morale dell’Alcoyano l’avete vista questa sera: vincere anche in dieci contro undici”, ha dichiarato divertito.
La rosa non ha particolari stelle, ha un’età media di squadra superiore ai 28 anni, è quarta nel suo raggruppamento ma difficilmente riuscirà nell’intento di lottare per la promozione. Il capitano, Jony Niguez, è uno dei calciatori con la carriera migliore, essendo passato per il Real Madrid e il Villarreal, prima di maturare diverse esperienze all’estero.
Copa del Rey, le eliminazioni illustri
Quella dell’Alcoyano contro il Real Madrid non è la prima impresa di questa edizione di Copa del Rey, visto che nel turno precedente a lasciarci la pelle fu l’Atletico Madrid, eliminato dai catalani del Cornellà. Più in generale, la coppa nazionale spagnola ha sempre riservato alcune chicche interessanti. Per esempio, nel 2012 il Mirandes si spinse fino alla semifinale eliminando in serie Villarreal, Racing ed Espanyol, prima di uscire ai rigori contro l’Athletic.
Sempre il Mirandes si è ripetuto lo scorso anno, stavolta facendo fuori (di nuovo) il Villarreal, il Celta e il Siviglia, perdendo la semifinale contro la Real Sociedad. E che dire del Barcellona quasi buttato fuori dall’Ibiza, l’ex squadra di Marco Borriello che, in occasione del match contro i catalani, aveva dovuto velocemente ampliare lo stadio di casa? Insomma, la Copa del Rey diverte e crea interesse: per questo il suo format andrebbe preso sicuramente come esempio.
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