Il Marsiglia sta vivendo una stagione shockante, e la semifinale di Europa League contro l’Atalanta è l’ultimo salvagente a cui aggrapparsi.
Oltre 100 milioni investiti sul mercato tra l’estate e gennaio (in tutto il campionato francese, solo il PSG ha speso di più), la panchina affidata a un tecnico di fama internazionale con la fama di non sbagliare mai (Marcelino), e alle spalle il tifo più caldo di Francia. Gli ingredienti per poter essere come minimo la principale avversaria del PSG per la lotta ai vertici della Liga 1, ma quando siamo quasi alla fine della stagione l’Olympique Marsiglia può tranquillamente dire che il 2023/2024 è stato un disastro. La squadra è settima in campionato, e difficilmente riuscirà a risalire fino a conquistare un posto nelle prossime coppe europee; è stata eliminata a gennaio ai sedicesimi della Coppa di Francia, dopo che già in estate era stata clamorosamente eliminata nei preliminari di Champions League dal Panathinaikos. Come se non bastasse, ha già cambiato tre allenatori, senza contare il breve periodo con Jacques Abardonado come traghettatore, tra Marcelino e Gennaro Gattuso.
La semifinale di Europa League contro l’Atalanta è dunque l’ultima speranza del Marsiglia per salvare la stagione e, in caso di vittoria, essere ancora in Europa nella prossima annata. Fin qui, è andato tutto male, e il mercato della scorsa estate ne è un esempio drammaticamente puntuale. Renan Lodi, grande colpo per rinforzare la difesa, preso dall’Atletico Madrid, è stato rivenduto all’Al Hilal a gennaio. Ismail Sarr e Iliman Ndiaye, costati complessivamente 30 milioni, sommano al momento appena 9 reti stagionali, mentre il Tucu Correa è ancora alla ricerca addirittura del primo gol con la maglia dell’OM. Si salvano, anche se non con proprio con una sufficienza piena, Geoffrey Kondogbia e Amine Harit. L’unico vero acquisto di rilievo della scorsa estate è Pierre-Emerick Aubameyang, bomber del Marsiglia e oggi giocatore fondamentale per sperare di andare avanti in Europa League.
La confusione regna sovrana nella città focese, con il presidente Pablo Longoria che ancora non è riuscito a dare un equilibrio a un club con grandi ambizioni e un’ottima disponibilità economica, ma che manca di continuità. Soprattutto con gli allenatori: dopo aver conquistato il secondo posto in Ligue 1 nel 2020, André Villas-Boas ha deciso di dimettersi il febbraio seguente dopo un duro scontro con la società. È arrivato Jorge Sampaoli, che alla stagione successiva centrava un altro secondo posto in campionato ma subito dopo rescindeva addirittura a un anno dalla scadenza, ormai in conflitto con la dirigenza. Igor Tudor sembrava l’uomo giusto per guidare il Marsiglia, ma dopo il terzo posto in classifica anche il croato ha scelto a sorpresa di cambiare aria dopo appena una stagione. Con Marcelino, lo scorso settembre, sono quattro allenatori in fila in meno di tre anni ad aver lasciato il club per scelta personale.
Com’è il Marsiglia che affronterà l’Atalanta
Dal 19 febbraio, in panchina siede Jean-Louis Gasset, non proprio un nome di grido del calcio transalpino. Nel 2019 condusse il Saint-Etienne al quarto posto in Ligue 1, ma dopo ha combinato poco, e l’ultimo esonero dalla Costa d’Avorio ha fatto molto discutere: cacciato nel bel mezzo della Coppa d’Africa giocata in casa, dopo il suo addio la squadra è riuscita addirittura a vincere il torneo. Al suo arrivo all’OM ha avuto un ottimo avvio, con cinque vittorie consecutive tra tutte le competizioni, ma poi è avvenuto un improvviso crollo, con altrettante sconfitte in fila. Domenica 28 aprile, sconfiggendo 2-1 il Lens in casa, i suoi ragazzi hanno vinto la prima partita in campionato dal 10 marzo, e la seconda in termini assoluti nello stesso periodo.
A livello tattico. Gasset ha cercato di confermare il 4-3-3 applicato in precedenza da Gattuso, ma per uscire dal periodo di crisi tra marzo e aprile ha scelto di virare verso la difesa a tre. Contro il Lens è tornato a vincere grazie al 3-4-1-2, ma il Marsiglia di oggi ha ben poche certezze: tra i pali Pau Lopez, in difesa Balerdi e il capitano Gigot, Veretout a centrocampo, Clauss largo a destra, la brillantezza di Harit sulla trequarti e Aubameyang come stella dell’attacco. Il resto è veramente un’incognita, perché l’OM ha ruotato spesso giocatori senza trovare soluzioni convincenti. Contro l’Atalanta mancherà Ulisses Garcia, divenuto un titolarissimo nell’ultimo mese ma non incluso nella lista UEFA, e bisognerà capire chi sarà la migliore spalla d’attacco per il bomber gabonese. Sulla squadra transalpina pesano poi le mancate promesse mantenute fin qui da alcuni dei suoi giovani più quotati, dal brasiliano Luis Henrique ad Azzedine Ounahi, rivelatosi col Marocco ai Mondiali in Qatar ma incapace di confermarsi in seguito.
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