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All’Ethiad Stadium Aguero ha cambiato la storia del Manchester City e della Premier league, in un pomeriggio di maggio contro un QPR qualunque

Rendere speciali giornate normali non è cosa comune, e farlo quando la storia stessa della tua squadra impone che qualcosa cambi perché si possa aprire un nuovo capitolo richiede talento e coraggio, doti che Aguero ha in quantità illimitata. Dodici anni fa la Premier League era un mondo diverso da quello che conosciamo oggi: al Manchester United c’era ancora Sir Alex Ferguson, all’Arsenal Wenger, e il Chelsea stava costruendo la propria leggenda con l’arrivo di Di Matteo sulla panchina del club. Il Manchester City, vincitore della FA Cup del 2010-11 si affidava ai grandissimi investimenti della proprietà qatariota per ribaltare i pronostici, costruire una legacy duratura, dare vita ad un ecosistema che producesse risultati sportivi differenti da quelli ottenuti negli ultimi cinquant’anni. Un cambiamento così grande da richiedere la spettacolarizzazione della sua messa in pratica, necessaria per rendere concreto ciò che da lì a poco sarebbe successo, e cosa può esserci di più impattante di un gol decisivo per il titolo, segnato allo scadere dei minuti di recupero? 

All’ultima giornata del campionato 2011-12 Manchester United e Manchester City arrivarono appaiate a 86 punti ciascuna. Le sfide tra le due squadre della città avevano sorriso al Manchester City, che all’andata aveva schiantato i cugini per 1-6 ad Old Trafford – facendo registrare il risultato più largo dallo 0-5 del 1955 – e che al ritorno aveva ottenuto una vittoria di misura grazie al capitano Vincent Kompany. In quella stagione i vicini rumorosi che lo United aveva da sempre guardato dall’alto in basso avevano iniziato ad aumentare i decibel del loro tifo, permettendosi di sfidare la regalità della squadra di Sir Alex Ferguson, tentando un assalto al trono che si era portato fino all’ultima giornata. 

La classifica – in quel pomeriggio di maggio – recitava pari punti tra le due contendenti, con la differenza reti che sorrideva al Manchester City: sarebbe quindi bastato un pareggio in entrambe le partite per regalare agli Sky blues il titolo dopo quarantaquattro anni dall’ultima volta. Le gare, rispettivamente con il City contro il QPR all’Ethiad e lo United contro il Sunderland in trasferta, si svolsero in contemporanea e fino al novantesimo la squadra di Ferguson era campione d’Inghilterra. 

I Red Devils vinsero infatti per 0-1 la loro partita contro il Sunderland, mentre il City stava vivendo uno psicodramma che avrebbe cambiato la storia di ciò che abbiamo vissuto nei dieci anni successivi. Allo scoccare del novantesimo, il QPR stava vincendo all’Ethiad Stadium per due reti ad una, e solamente un forcing disperato da parte dei padroni di casa restituì l’entusiasmo necessario per tentare di cambiare la storia, nel modo più spettacolare possibile. 

Il gol di Aguero scrive la storia 

https://www.youtube.com/watch?v=GvNpkU9qEG8

Al 91esimo Edin Dzeko insacca di testa il gol del pareggio restituendo verve e fiducia a Mancini e ai giocatori con lo stadio intero raccolto in preghiera. Passano i minuti e a Sunderland lo United è pronto a festeggiare cercando di seguire la partita sulle radio e sui primi smartphone disponibili. Al 97esimo, Aguero riceve palla sulla trequarti e serve Balotelli al centro dell’area di rigore. Il centravanti stoppa la sfera, usa il corpo per proteggersi dagli assalti dei difensori avversari e in caduta serve il pallone all’argentino che si presenta a pochi istanti dalla fine davanti al portiere avversario. 

La finta di corpo che seguì lo stop rese infiniti quegli istanti per chi era incollato al teleschermo o in preghiera sugli spalti dell’Ethiad, consumando la pazienza di tifosi che per cinquant’anni stavano aspettando un momento che in quei secondi estenuanti sembrava dover svanire ancora una volta. Messo fuori tempo il portiere, Aguero calcia il pallone in fondo alla rete facendo esplodere l’Inghilterra e l’Ethiad Stadium, permettendosi di cambiare la storia, di scriverne un capitolo tinto di azzurro nella rivalità che da quel momento ha cambiato connotati. 

Il gol di Aguero – se si pensa all’attuale realtà della Premier League – ha cambiato l’ordine dei pianeti al di là della manica. Il Manchester City ha dato il via alle vittorie delle proprietà arabe nel mondo del calcio – la stagione seguente il PSG avrebbe iniziato la propria scalata – e gettato il Manchester United in una spirale da cui ancora oggi non è riuscito a rialzarsi. Il gol di Aguero, segnato nell’unico modo in cui avrebbe potuto cambiare per davvero la storia del club, è stato il turning Point che ci ha permesso di assistere allo sviluppo del City di Guardiola, di talenti come Phil Foden e Bernardo Silva, di credere – ancora una volta – che un gol possa cambiare la storia e la vita di così tante persone. 

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