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Conte ha sempre avuto un ottimo rapporto con dirigenti juventini come Marotta e Paratici, ma il suo mancato ritorno in bianconero evidenzia forse una rottura più grossa con Agnelli.

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La recente firma di Antonio Conte con il Tottenham significa logicamente la fine delle speculazioni su un suo possibile ritorno alla Juventus, che si ricorrono da anni, in particolare da quando le prestazioni dei bianconeri hanno iniziato a calare.

Non si può negare che qualcuno avesse pensato e scritto di un’eventualità di un Conte-bis, dopo l’inizio difficile di Allegri ma già in precedenza, quando poi il pugliese si accordò con l’Inter. Eppure qualcuno ha sempre detto di no, e non sorprende nessuno sapere che si tratti di Andrea Agnelli.

Il veto di Agnelli a Conte alla Juventus

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L’inizio di campionato di Allegri è stato abbastanza traumatico, con 1 solo punto conquistato nelle prime tre giornate. A quel punto, la Sisal era arrivata addirittura a quotare a 50 un ritorno di Conte sulla panchina bianconera.

Conte

Fonte: Insidefoto

La possibilità si era già verificata nell’estate del 2019, dopo l’esonero di Sarri, ma la ferma opposizione di Agnelli al Conte-bis, secondo quanto riportato dal Corriere di Torino, avrebbe costretto Paratici e Nedved a cambiare obiettivo. Secondo il giornale, l’allenatore pugliese avrebbe confessato ai due dirigenti: “Alla Juve c’è qualcuno che non mi vuole“.

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Che il problema non sia mai stato, infatti, con l’intera dirigenza bianconera, è abbastanza ovvio. Nelle sue ultime esperienze da allenatore, Conte è infatti tornato a lavorare sempre con persone che aveva conosciuto a Torino. Prima, proprio nel 2019, con l’ex-direttore generale della Juve Beppe Marotta all’Inter, e adesso con l’ex-direttore sportivo Fabio Paratici al Tottenham.

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Cos’è successo tra Agnelli e Conte

Un rapporto burrascoso, quello tra il presidente e il tecnico, precipitato dopo la controversa separazione dell’estate 2014. A quel tempo, Conte disse polemicamente che “Quando ti siedi in un ristorante da cento euro, non puoi pensare di mangiare con dieci euro“.

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Alla base della rottura, come avrebbe poi avrebbe svelato Sky Sport, gli investimenti sul mercato. Conte voleva un colpo importante (Cuadrado), mentre per ragioni economiche il club preferì ripiegare sul meno costoso Morata, tatticamente meno utile per l’allenatore. Questo si sommò alle precedenti cessioni di due pupilli del pugliese, Pogba e Vidal, oltre che al fastidio di Conte per la tournée nel Sud-Est asiatico.

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Fonte Immagine: @ilbianconerocom (Instagram)

Agnelli evidentemente non la prese bene, soprattutto per le dichiarazioni pubbliche dell’allenatore. Tanto che quattro anni dopo, al momento di salutare Allegri, il presidente tirò una frecciatina al vecchio tecnico: “Ringrazio personalmente Massimiliano Allegri, che ha svolto un lavoro straordinario. Ha portato avanti un lavoro che per altri sembrava concluso“.

Il mancato ritorno alla Juve e lo scontro in Coppa Italia

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Che i due non avessero mai sotterrato l’ascia di guerra è parso chiaro a chiunque durante la sfida di Coppa Italia del febbraio 2021, con insulti e gestacci da una parte e dall’altra. Per Agnelli, quello di Conte è assolutamente un capitolo chiuso, e un suo ritorno alla Juve è un’opzione impensabile.

Viene da domandarsi, alla luce delle attuli difficoltà della squadra di Allegri e in generale delle ultime stagioni, se questa strategia non necessiti di essere rivista. Anche perché il fatto che Marotta e Paratici siano subito tornati a contattare Conte appena ne hanno avuto la possibilità, una volta lontani dalla Juventus, suggerisce che anche per i due ex-dirigenti l’operato del presidente bianconero sia stato poco lungimirante. Forse, la via per la rinascita dei bianconeri passerà ancheda un atteggiamento più umile da parte di Agnelli.

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