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Abodi ha parlato a margine dell’evento Azzurra Libertà di Forza Italia Giovani. C’è anche una breve battuta su Roberto Mancini.

L’estate sta finendo e un anno se ne va, ma intanto se n’è andato anche il Commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, che ha scelto da dimissionario di abbandonare la nave dell’Italia e sbarcare in Arabia Saudita. L’argomento, a distanza di giorni, è ancora piuttosto caldo, anche perché l’allenatore di Jesi ha perso la prima sulla sua nuova panchina ieri contro il Costa Rica con il risultato di 3-1. Ne ha parlato brevemente anche Andrea Abodi, ministro per lo sport e le politiche giovanili del governo Meloni, attualmente in carica. Il politico di Roma si trova oggi a Gaeta per la tre giorni di Forza Italia per l’evento “Azzurra Libertà”, la festa dei giovani del partito. A margine dell’intervento sul palco, ha concesso alcune dichiarazioni ai cronisti presenti.

Sulla nazionale italiana non vuole esprimersi, non più di tanto: manca troppo poco alla partita contro la Macedonia del Nord e non sarebbe il caso. Sull’ormai ex Ct dell’Italia, però, qualche parola la spende: “Mancini ha un compito arduo e affascinante. Non si misurerà certo da questo prima partita il frutto di poche ore di lavoro, e quindi l’augurio è che un italiano all’estero come ce ne sono tanti si faccia valere”. Chi cercava rancore, chi un po’ di frustrazione per quanto successo è rimasto deluso. La risposta di Abodi è voltare pagina e pensare che un italiano all’estero possa fare al meglio al suo lavoro e scrivere un nuovo capitolo di storia di orgoglio tricolore. Il passato è andato, ora c’è Spalletti e si guarda avanti, a partire dal match di questa sera contro la Macedonia del Nord.

Abodi e la cultura dell’azzurro: dalla Nazionale italiana a tutto il Paese

Il ministro per le politiche giovanili e lo sport ha parlato anche sul palco dell’evento nel cuore del pomeriggio di festa di Forza Italia. Ha sottolineato l’importanza dello sport per i ragazzi, nelle scuole e non, della salute e di tanti temi strettamente politici che hanno trovato il favore del pubblico presente, composto soprattutto da colleghi e giovanissimi, arrivati in centinaia a Gaeta. “Stasera c’è la Nazionale, a questo punto, di Spalletti. Dobbiamo proporre la cultura dell’azzurro – ha detto -. Siamo una nazione vincente, ma non siamo una nazione convincente in ambito sportivo. Siamo il terzo-quarto Paese Ocse in termini di sedentarietà. Questo si ripercuote anche sui costi pubblici della sanità. Lo sport è una delle migliori difese immunitarie sociali e dobbiamo rafforzarla”. Poi segue gli altri interventi, sorride, chiacchiera un po’, ogni tanto annuisce in segno di approvazione. Poi ci sarà tempo per mettersi davanti alla tv, come la maggior parte degli italiani, e seguire le gesta della Nazionale a Skopje, proprio contro gli avversari che ci hanno escluso dall’ultimo Mondiale, per la seconda volta di fila. E con la speranza che quel sorriso non si trasformi di nuovo in frustrazione, ma nell’inizio di una nuova pagina di successo. Esattamente quello di cui abbiamo bisogno.