Le parole profetiche di Paolo Maldini su Charles De Ketelaere stanno trovando conferma nella stagione esplosiva del belga all’Atalanta. L’ex direttore tecnico del Milan aveva fortemente voluto il talento classe 2001, difendendolo anche nei momenti più difficili della sua esperienza rossonera.
“A questo punto del nostro cammino non dobbiamo prendere giocatori medi, ma di grandissima prospettiva: Charles è uno di questi”, aveva dichiarato Maldini, sottolineando come il giovane belga necessitasse di tempo e pazienza per esprimere il suo potenziale.
“È un 2001, non è pronto per farsi carico di tante responsabilità in un club come il Milan”, spiegava l’ex dirigente rossonero, paragonando la situazione di De Ketelaere a quella di Platini alla Juventus, che nei primi sei mesi faticò prima di diventare una leggenda.
Maldini aveva evidenziato più volte la necessità di proteggere e aspettare i giovani talenti: “I ragazzi vanno aspettati, aiutati, coccolati e ripresi, continuamente”, parole che oggi suonano come una perfetta analisi di ciò che serviva al belga.
L’esplosione all’Atalanta
I numeri di De Ketelaere in questa stagione confermano la visione di Maldini: 24 partite giocate, 10 gol e 9 assist in 1.559 minuti. Una trasformazione impressionante sotto la guida di Gasperini, che ha saputo completare lo sviluppo del talento belga.
Il giocatore ha mostrato una versatilità straordinaria: gol da centravanti, reti da raffinato trequartista, assist e cross, proprio come Maldini aveva previsto quando parlava delle sue potenzialità .
La scelta di Maldini di puntare su De Ketelaere, nonostante l’importante investimento che aveva creato tensioni con la società , si basava su una visione chiara: “Sui giovani si fanno delle scommesse, non tutte si vincono ma su di lui abbiamo davvero pochissimi dubbi”.
L’ex direttore tecnico aveva identificato in De Ketelaere quelle qualità che ora stanno emergendo all’Atalanta: classe, esperienza in Champions League e attitudine ai grandi palcoscenici.
La trasformazione del giocatore
Ciò che mancava al De Ketelaere rossonero era principalmente il carattere e il fisico, aspetti su cui Gasperini ha lavorato con successo. Il belga appare ora più forte, più resistente e mentalmente pronto per le sfide della Serie A.
La sua crescita all’Atalanta dimostra come le valutazioni di Maldini fossero corrette: serviva solo tempo e il contesto giusto per far sbocciare il talento del giovane belga.
De Ketelaere è diventato uno dei pilastri dell’Atalanta di Gasperini, la sua crescita esponenziale conferma non solo il talento del giocatore ma anche l’occhio esperto di Maldini nel riconoscere e valutare i giovani talenti.
Nel calcio moderno è diventato fondamentale avere pazienza con i giovani talenti. La visione di Maldini, inizialmente criticata, si sta rivelando corretta e lungimirante. Un insegnamento prezioso per il futuro del calcio italiano, dove spesso la pressione e la fretta rischiano di bruciare talenti promettenti.