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L’analisi di Guido Vaciago su Tuttosport non lascia spazio a interpretazioni: la Juventus è in difficoltà e il fatto che Hans Nicolussi Caviglia sia stato il migliore in campo contro il Venezia è un campanello d’allarme che non può essere ignorato.

“Hans Nicolussi Caviglia, ragazzo intelligente, colto e simpatico, è stato il migliore in campo ieri sera. È un grosso problema per i giocatori della Juventus”, scrive Vaciago, evidenziando come nessuno dei bianconeri abbia giocato all’altezza del proprio valore e del proprio stipendio.

Il percorso di Nicolussi

Il centrocampista classe 2000, prodotto del vivaio bianconero, ha avuto un percorso particolare. Cresciuto nella Juventus, ha fatto tutta la trafila delle giovanili prima di essere mandato a farsi le ossa in prestito. Un talento cristallino che ha sempre mostrato grande intelligenza tattica, unita a una cultura personale che lo ha sempre distinto. Prima del passaggio al Venezia, ha accumulato esperienze con Parma e Sudtirol, dimostrando una crescita costante.

La crisi della squadra

Il pareggio contro il Venezia, ultimo in classifica, ha messo in luce problematiche profonde. Come sottolinea l’editorialista, la squadra si esprime costantemente al di sotto delle sue possibilità, nonostante i limiti noti e le attenuanti del caso. Thiago Motta è chiamato a un lavoro importante per invertire la rotta.

Il direttore sportivo Cristiano Giuntoli deve valutare possibili interventi nel mercato di gennaio, pur consapevole che raramente questa finestra porta soluzioni definitive. Ma non è solo una questione di mercato: i giocatori sono chiamati a un serio esame di coscienza, specialmente dopo le scintille del post-partita con la curva.

Il momento decisivo

“I percorsi di rinascita sono sempre tortuosi”, ricorda Vaciago, “quello della Juventus si sta rivelando molto difficile”. Il club è arrivato a un momento cruciale: dirigenza e staff tecnico devono trovare soluzioni immediate per non disperdere quanto di buono costruito finora.

La prestazione di Nicolussi Caviglia, paradossalmente, diventa il simbolo di una crisi più profonda. Se il giovane centrocampista, con tutto il rispetto per le sue qualità, emerge come il migliore in campo, significa che i presunti big della squadra stanno attraversando un momento particolarmente difficile.