La Serie A è scossa da una serie di polemiche arbitrali che coinvolgono una singola squadra. L’Atalanta si trova al centro di tre episodi controversi che hanno scatenato le proteste di tifosi e addetti ai lavori da Milano a Napoli, passando per Firenze.
L’episodio più recente riguarda la sfida tra Atalanta e Cagliari. Al 33′ minuto, un tocco di mano di Kossounou su cross di Deiola ha scatenato le proteste dei sardi. Come sottolineato dall’esperto arbitrale Luca Marelli su DAZN: “È vero che tocca prima la gamba, ma il braccio è molto alto e fuori controllo. A mio parere era punibile”. Né l’arbitro né il VAR sono intervenuti.
La polemica dell’Udinese
Ad ottobre era stata l’Udinese a recriminare. Al Gewiss Stadium, con il risultato sullo 0-0, un intervento di Isak Hien aveva generato forti dubbi. Sugli sviluppi di una rimessa laterale di Kamara, il difensore aveva deviato il pallone verso Carnesecchi con una parte del corpo non chiaramente identificabile dalle immagini: braccio, gomito o spalla? L’arbitro Di Bello aveva lasciato correre.
Ancora prima, era stato il Monza a vedere annullato un gol di Vignato in circostanze controverse. Al 59′, con il risultato sullo 0-0, l’arbitro Piccinini aveva invalidato la rete per una presunta spinta. Le immagini, però, avevano poi mostrato solo un contatto veniale tra Djuric ed Ederson, mentre la spinta precedente di D’Ambrosio, se considerata decisiva, aveva lasciato più di qualche dubbio.
Le reazioni
La sequenza di episodi ha scatenato una vera e propria bufera sui social e nelle piazze calcistiche italiane. I tifosi di diverse città , da Milano a Napoli passando per Firenze, hanno manifestato il loro disappunto sui social per decisioni arbitrali considerate favorevoli all’Atalanta in tre partite consecutive. In tanti hanno sottolineato come Napoli e Inter si stiano punzecchiando ma alla fine a godere di errori arbitrali è l’Atalanta capolista in serie A.
Il dibattito si è acceso ulteriormente dopo le dichiarazioni di Marelli sull’ultimo episodio, che hanno evidenziato come il fallo di mano di Kossonou fosse sanzionabile con il calcio di rigore e se anche non fosse stato valutato come volontario avrebbe dovuto comunque portare almeno ad un calcio d’angolo. La questione non sembra destinata a spegnersi, con le tifoserie che chiedono maggiore uniformità nelle decisioni e più trasparenza nell’utilizzo del VAR.