L’Italia nella fase a gironi di Euro 2024 ha evidenziato un problema del gol: ma i numeri in campionato non mentono
Tre gol in tre partite per l’Italia nella fase a gironi di Euro 2024. Due contro l’Albania, necessari per la rimonta e conquistare l’unico successo ottenuto e poi la rete di Zaccagni al 98′ della sfida contro la Croazia, quella valsa l’1-1 finale ma soprattutto la qualificazione agli ottavi. Insomma, non un bottino indimenticabile per gli Azzurri che stanno evidenziando un problema gol non da poco. Ed a nulla vale il detto “mal comune, mezzo gaudio” che pure potrebbe essere tirato in ballo vista la situazione delle altre selezioni continentali. Dall’Inghilterra alla Francia al Belgio, tutte con due gol realizzati. Per il prosieguo dell’Europeo – oggi, 29 giugno, alle 18 in programma Svizzera-Italia, sono necessari i gol degli attaccanti. D’altronde, fin qui, i centravanti scelti da Spalletti sono ancora secco: in rete in difensore ed un centrocampista contro l’Albania, rispettivamente Bastoni, 25 anni, e Barella, 27 anni, mentre con i croati in gol è andato Zaccagni, 29 anni, esterno offensivo. Sei calciatori offensivi convocati da Luciano Spalletti, 65 anni, per la spedizione tedesca, tre prime punte di ruolo, con caratteristiche differenti. Gianluca Scamacca, 25 anni, Mateo Retegui, 25 anni e Giacomo Raspadori, 24 anni. Il più utilizzato è stato il bomber dell’Atalanta, con 163′ disputati: scelto titolare contro l’Albania e la Spagna e subentrato contro la Croazia, ha infilato una serie di prestazioni sottotono, senza mai incidere veramente. Anche Retegui, titolare nell’ultima gara del girone, non ha brillato particolarmente: 125′ totali per lui in questo Europeo ma poche tracce lasciate. Appena 84′, invece, per Jack Raspadori, gettato nella mischia soprattutto nelle situazioni più complesse, con l’Italia a caccia del gol o della rimonta.
Italia, Euro 2024 rispecchia il campionato: il rendimento dei bomber in Serie A
Attacco con le polveri bagnate, dunque, per l’Italia con Spalletti che si augura di poter festeggiare presto un gol da parte dei suoi bomber. Eppure non si tratta certo di un dato che deve sorprendere, anzi. Se analizziamo il campionato di Serie A appena terminato, scopriamo come i bomber scelti dal CT siano in linea con le prestazioni offerte durante la stagione. Scamacca, l’attaccante più “prolifico” italiano tra i convocati, ha segnato 12 gol in presenze, con una media di 122′ a rete che si abbassa leggermente in Europa League (un gol ogni 117′, sei in 11 gare). Retegui, fermato anche da alcuni infortuni nel corso della stagione, ha invece messo a segno 7 reti in 29 presenze al suo primo anno di Serie A: una media di una rete ogni 318′ per l’attaccante del Genoa che, peraltro, in Nazionale ha mostrato una certa confidenza con il gol, almeno fino alla rassegna continentale. Due gol in due presenze, invece, in Coppa Italia, con un rapporto di una rete ogni 74′. Ancora peggio è andata a Jack Raspadori, naufragato come tutto il Napoli. Spesso schierato fuori posizione e lontano dalla porta avversaria, l’attaccante del Napoli ha chiuso la stagione con cinque reti in 37 presenze in Serie A (la maggior parte spezzoni di gara) ed una media di un gol ogni 315′ mentre in Champions League una sola rete in otto presenze. Numeri avvilenti che, di fatto, se da un lato suonano come alibi dall’altro lanciano un vero e proprio allarme: l’Italia è un paese senza bomber.