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L’Italia ha già vinto il suo Europeo. Gli azzurri hanno già stabilito un record prima ancora che il torneo inizi ed è da considerare come una vera e propria vittoria

Poche ore al calcio di inizio dei prossimi Europei e possiamo già sostenere che l’Italia il suo europeo, lo ha vinto. E lo ha fatto stabilendo un nuovo record. No, non ci siamo ancora ammattiti, ora vi spieghiamo tutto. Ognuna delle ventiquattro squadre qualificate all’Europeo che inizierà questa sera con la partita tra Germania e Scozia ha in panchina un allenatore, un tecnico che ne dirige il sistema tattico e che sceglie i convocati, una figura di riferimento per tutta la nazione e la nazionale, che nel corso dei mesi precedenti alla competizione – in diversi caso anche negli anni precedenti – ha studiato il livello dei calciatori a propria disposizione ed elaborato strategie e tattiche adeguate ad affrontare una rassegna di questa importanza. É il caso – ad esempio – di Gareth Southgate, CT dell’Inghilterra dal lontanissimo 2016, nazionale che ha plasmato a sua immagine senza però riuscire ad ottenere alcuna vittoria sulla panchina dei tre leoni. Altro esempio – risalente alla scorsa edizione – è quello di Roberto Mancini, che nei tre anni precedenti all’europeo aveva costruito una squadra adatta ad ottenere il risultato che poi è maturato a Wembley. 

Ma torniamo alle ventiquattro squadre e ai loro commissari tecnici: dicevamo che ognuna ha il suo tecnico e spesso – quando si parla di nazionali – il CT è un connazionale dei giocatori, così che sia più facile identificarsi con i loro bisogni, le loro idee e condividere il desiderio di portare alla vittoria la propria patria. Capita sempre più spesso però che le nazionali si affidino a tecnici “stranieri” – come è quasi accaduto con Ancelotti al Brasile – che grazie al distacco emotivo dalla causa nazionale di vittoria, riescono a gestire meglio di altri le pressioni e le scelte. Diverse grandi squadre hanno fatto questa scelta, come il Portogallo con lo spagnolo Roberto Martinez o l’Austria con il vate tedesco Ragnick. Ma l’Italia cosa centra in questa speciale classifica? Gli azzurri hanno stabilito un record incredibile che restava in piedi dal lontano 2008, quando tre CT olandesi sedettero contemporaneamente sulle panchine di altrettante nazionali. Al tempo l’Olanda veniva allenata da Marco Van Basten (ricordate le polemiche con Seedorf?), la Russia da Guus Hiddink e la Polonia da Beenhakker. Se non ricordate quest’ultimo è normale, Lewandowski ancora non guidava l’attacco dei polacchi e la nazionale non era esattamente entusiasmante, ma ciò che conta è il dato dei commissari tecnici.  Beh, l’Italia ha fatto nettamente meglio. 

Il record dell’Italia ad Euro 2024 

Gli allenatori azzurri in questa rassegna tedesca saranno addirittura cinque! Luciano Spalletti allenerà ovviamente la nostra nazionale, ma con lui altri quattro commissari tecnici hanno fatto le loro scelte e organizzato le convocazioni per presentarsi al meglio in Germania. Parliamo di Marco Rossi CT dell’Ungheria, Vincenzo Montella CT della Turchia, Francesco Calzona CT della Slovacchia e Domenico Tedesco CT del Belgio. Una schiera di allenatori italiani che rende omaggio alla nostra scuola, evidenziando come – in fondo – il nostro calcio non sia così tanto da buttare.  Ecco l’elenco delle nazionalità più rappresentate dai CT ad Euro 2024: 

  • Italia: 5 (Spalletti, Montella, Calzona, Rossi, Tedesco) 
  • Spagna: 2 (Martinez, De La Fuente) 
  • Francia: 2 (Deschamps, Sagnol) 
  • Germania: 2 (Nagelsmann, Ragnick)