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La Serie A in vista della prossima stagione è pronta ad una rivoluzione: è la prima volta che accade, l’ufficialità dopo la promozione del Venezia

La Serie A ha dato vita ad una vera e propria rivoluzione. A partire dalla prossima stagione, infatti, il massimo campionato di calcio italiano sarà quasi per metà con proprietà straniere. La certezza è arrivata con la promozione del Venezia che ha vinto la finale dei play off contro la Cremonese. Ed i lagunari sono stati il terzo club su tre guidato da proprietà extra italiane. Prima dei veneti, infatti, erano state promosse in Serie A sia il Parma che il Como. Una netta inversione di tendenza evidenziato soprattutto anche dalle tre formazioni retrocesse: si tratta, infatti, di tre club guidati da proprietà italiane: Salernitana, Sassuolo e Frosinone. I granata guidati dall’imprenditore Danilo Iervolino, fondatore dell’Università Pegaso e con interessi anche nel mondo dell’editoria, il Sassuolo guidato dalla famiglia Squinzi, proprietari della Mapei, noto marchio di prodotti chimici per l’edilizia. Il proprietario del Frosinone è invece l’imprenditore Maurizio Stirpe, 65 anni. Tra le neopromosse, invece, il Parma è a guida statunitense, con il patron Kyle Krause, 61 anni, attraverso la sua holding Krause Group. Ed a stelle e strisce è anche Duncan Niederauer, 65 anni, il patron del Venezia di proprietà della VFC Newco 2020 LLC. I fratelli Hartono sono invece i proprietari del Como: fratelli indonesiani, hanno un patrimonio di 2,4 miliardi di euro, sono i più ricchi dell’Indonesia e tra i 65 più ricchi del Pianeta. E’ l’unica proprietà straniere non made in USA.

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Serie A quali sono le proprietà straniere e quelle italiane

Oltre alle tre neopromosse, quali sono le altre proprietà straniere in Serie A? Partiamo dalle due milanesi, con l’Inter che è appena passata di mano, cambiando anche bandiera. Dai cinesi Zhang, il nuovo proprietario del club nerazzurro è il fondo statunitense Oaktree. A stelle e strisce anche il Milan, guidato da RedBird Capital, con Gerry Cardinale, 56 anni, patron. Di chiare origini italiane proprio come Rocco Commisso, 74 anni, patron della Fiorentina e proprietario di Mediacom. Antenati tricolori anche per Joey Saputo, patron del Bologna che esibisce la bandiera con la foglia d’acero del Canada. Statunitensi anche la Roma dei Friedkin ed il Genoa della 777 Partners, società di investimenti privati ​​americana con sede a Miami. E statunitense, dallo scorso febbraio, anche l’Atalanta diventata di proprietà del fondo Bain, di Stephen Pagliuca, che è anche proprietario dei Boston Celtis nella Nba. Di proprietà italiana, invece, il Napoli dell’imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis, 75 anni, ed ovviamente la Juventus, controllata dalla Exor, la holding di famiglia degli Agnelli. Anche l’altro club di Torino è italiano, guidato da Urbano Cairo, 67 anni, impegnato nel mondo dell’editoria. A Verona la famiglia Setti: spostandoci più ad Est, i Pozzo guidano con profitto l’Udinese. Scendendo la penisola, Fabrizio Corsi, 63 anni, è il patron dell’Empoli mentre l’imprenditore e senatore Lotito, 67 anni, è il proprietario della Lazio. Il Lecce è invece guidato da Sticchi Damiani mentre a concludere le squadre con traino italiano c’è il Cagliari di Tommaso Giulini, 46 anni, ed il Monza, di proprietà Fininvest ma pronto a passare di mano, ad Orienta Capital Partners.