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Come giocherà il Napoli con Conte allenatore: nuovo possibile ruolo per Kvaratskhelia, ma la vera sorpresa potrebbe essere Natan. Modulo e possibile formazione

Il Napoli riparte da Antonio Conte. Il sogno dei tifosi è realtà: dopo una stagione da cancellare, De Laurentiis ha scelto il migliore su piazza per tornare subito ai vertici. Perché diciamocelo: può piacere o meno, può essere troppo costo e troppo antipatico, ma Conte è garanzia di vittoria. Figuriamoci in una squadra forte che non avrà altri impegni oltre al campionato. Gli azzurri infatti non sono riusciti a qualfiicarsi nemmeno per la Conference League e questo per Conte è un ulteriore assist: senza intralci che possano portare vie energie, gli azzurri sono già una delle candidate al prossimo Scudetto. Dopo giorni di attesa l’ufficialità è arrivata oggi 5 giugno con il classico tweet presidenziale. In attesa di sapere quelle che saranno le prossime mosse di calciomercato, possiamo provare ad immaginare come sarà la formazione partenopea con il lavoro dell’allenatore e gli acquisti. Cristian Stellini, che sarà il suo allenatore in seconda anche a Napoli, in una recente intervista a Telelombardia ha parlato di studio e cambiamenti nelle idee tattiche del tecnico leccese. Che ha costruito la sua carriera e i suoi successi sul 3-5-2 e simili. Al Chelsea e al Tottenham, ad esempio, lo ha trasformato in un 3-4-3. In azzurro potremmo assistere ad una ulteriore variazione sul tema, non troppo lontana da quella vista nella sua ultima esperienza londinese: il 3-4-2-1.

Ad oggi escludiamo cambiamenti più radicali e quindi l’utilizzo di una difesa a quattro, ma è chiaro che è tutto in evoluzione. Conte è fuori dal giro da più di un anno e non possiamo sapere cosa ha in testa e quali sono stati i suoi studi in questi mesi. Lo scopriremo fra non molto, ma intanto possiamo immaginare un sistema di gioco simile agli altri (ma magari con principi diversi in tutte le fasi) soprattutto per un motivo: valorizzare Kvicha Kvaratskhelia, qualora decidesse (in comune accordo con De Laurentiis) di restare. L’offerta del Psg è stata resa nota dal suo agente: 100 milioni. Il Napoli però farà già a meno di Victor Osimhen (oltre a Di Lorenzo, separato in casa da settimane) e rinunciare anche al georgiano non è un gran bel biglietto da visita per Conte. L’arrivo del tecnico leccese potrebbe fare la differenza e convincere il giocatore a restare, magari in un nuovo ruolo disegnato appositamente per lui. Kvara sul centro sinistra, quindi più vicino alla porta e in una delle posizioni chiave del calcio moderno (il famoso half-space), potrebbe essere ancor più devastante. In quella posizione, inoltre, potrebbe esprimersi anche una meteora dell’ultimo mercato estivo azzurro: è Jasper Lindstrom, e sì, lo sappiamo che potrà sembrarvi strano, ma ci arriviamo dopo.

Conte Napoli, quale modulo utilizzerà

Abbiamo deciso quindi che il modulo di base di Conte al Napoli è un 3-4-2-1, un sistema che nel calcio moderno è utilizzato da tantissime squadre che praticano un calcio posizionale. Il Bayer Leverkusen è schierato in quel modo, anche se i principi di gioco di Xabi Alonso e quelli di Conte sono molto diversi. Anche il Manchester City, che però cambia spesso, utilizza quel tipo di struttura in molte occasioni: tre difensori più due centrocampisti ad impostare e cinque giocatori in avanti. E così via. A differenza di altri, però, l’ex allenatore della Juve preferisce evitare troppe rotazioni (come ad esempio fa Simone Inzaghi all’Inter) per guadagnarne in equilibrio e solidità difensiva. In fase di non possesso, infatti, le squadre di Conte difendono sempre a cinque, con le due ali/mezzali che supportano i centrocampisti. Insomma, fino a qui niente di nuovo, a meno di cambiamenti che per adesso non possiamo prevedere. Basandoci su ciò che sappiamo, però, adesso proveremo a buttar giù la formazione del suo Napoli. Sarà divertente poi tornare qui alla prima amichevole a luglio per capire se ci abbiamo preso o, come è più probabile, no.

La formazione del Napoli di Conte

In questo momento Alex Meret lo teniamo in considerazione, anche se ha un contratto in scadenza a giugno 2025 e in azzurro tornerà Caprile dal prestito all’Empoli. Nell’ultima stagione in Toscana ha fatto benissimo e potrebbe diventare lui il portiere titolare del nuovo Napoli. Davanti a lui come detto una linea di tre difensori, e qui potrebbe esserci la prima sorpresa. Come Lindstrom, anche Natan al suo primo anno in terra partenope non è riuscito ad imporsi non solo per colpa sua. Mentre la maggior parte dei tifosi e degli addetti ai lavori ha già deciso che è scarso, è probabile che invece Conte un’opportunità potrebbe dargliela. Perché? Molto semplice: le sue caratteristiche fisiche (e, perché no, anche tecniche) si sposano bene con il ruolo del braccetto. Altra peculiarità da non sottovalutare: il piede mancino. Per chi fa una difesa a tre è sempre oro che cola. Attenzione quindi a questo scenario. A destra Rrhamani, al centro invece serve un colpo dal mercato ed è inutile dirvi che Alessandro Buongiorno sarebbe il meglio possibile.

Linea a quattro a centrocampo che non inizierà con Giovanni Di Lorenzo: rapporto insanabile con il capitano e addio praticamente certo. In questo momento c’è Pasquale Mazzocchi che potrebbe ricoprire bene tutta la fascia destra, ma Giovanni Manna, il nuovo direttore sportivo, dovrà intervenire sul mercato. Al dirigente spetta un lavoro lungo e complicato: c’è da capire se ci sarà ancora spazio per Lobotka, mentre Zambo Anguissa potrebbe essere l’uomo giusto per dare fisicità e qualità al reparto. Con Conte potrebbe esserci una rivalutazione anche di Cajuste, giocatore con buone doti ma ancora inespresse. Per la fascia sinistra, invece, come a destra: il ciclo di Mario Rui è arrivato alla fine, un suo addio potrebbe aprire le porte all’arrivo di Patrick Dorgu del Lecce. Esterno contiano. Puro.

Come cambia l’attacco

Chiudiamo questa lunga analisi parlando quindi dei tre giocatori d’attacco, chiamati ad un lavoro importante in fase di non possesso per salvaguardare l’equilibrio di tutta la struttura. Come detto Kvaratskhelia sul centro sinistra, mentre a destra ad oggi ci sono due opzioni: rivalutazione di Lindstrom, che ha tutto per fare bene in quella posizione e con Conte allenatore, l’utilizzo di Ngonge, preso dall’Hellas Verona a gennaio scorso. Per quanto riguarda la punta, dando per scontato per Osimhen andrà via, è facile pensare automaticamente a Romelu Lukaku al suo posto. Se dovessero verificarsi le giuste condizioni economiche con il Chelsea, non è da escludere che gli azzurri possano provarci sul serio, magari affiancandolo a Giacomo Raspadori, che continua a non convincere da esterno o da seconda punta ed è l’occasione giusta per vederlo finalmente nel suo vero ruolo: il centravanti. Leggero, ma centravanti.