L’Aston Villa di Unai Emery è ad un passo dal compiere l’ennesimo miracolo di questa stagione. Dopo il titolo del Leverkusen e la Champions del Bologna, anche la squadra di Birmingham sta per tagliare un traguardo incedibile.
Deve essere la stagione delle stelle cadenti questa che sta per terminare. Di solito il 10 di agosto – a San Lorenzo – quando lo sguardo si posa su una piccola stella cadente si esprimono desideri inconfessabili, lasciati spesso languire nella calura estiva e quasi mai capaci di accompagnarci nel corso della stagione successiva. In quel periodo – come da diverso tempo a questa parte – i campionati si preparano a ripartire e ci piace pensare che gli allenatori utilizzino la notte del 10 agosto per figurarsi cosa accadrà dalla settimana successiva in avanti, per sognare e lasciarsi trasportare dall’entusiasmo estivo. Non crediamo che il 10 agosto scorso Unai Emery abbia chiesto alle stelle la Champions League, non con una Conference League da giocare e con un campionato competitivo ai massimi livelli come la Premier League. Pensiamo che abbia chiesto una stagione esaltante, di quelle da ricordare, ma non si sarebbe aspettato nemmeno nei sogni più azzardati, di giocarsi un simile traguardo a novanta minuti dalla fine della stagione.
Esattamente come il Bologna e il Leverkusen nei rispettivi campionati, l’Aston Villa sta rompendo i pronostici in Premier League arrivando a congiungere nel finale di stagione un’interessante semifinale di Conference League e un quarto posto a pochissimi minuti dall’essere confermato ufficialmente. Dopo il pareggio ottenuto nel monda night della penultima giornata contro il Liverpool, l’Aston Villa si trova ora a +5 dal Tottenham quinto in classifica, con gli Spurs impegnati questa sera contro il Manchester City nel recupero della trentaquattresima giornata in una gara decisiva anche per la corsa al titolo, e con una partita da giocare domenica contro il Crystal Palace che confermerebbe – a prescindere dai risultati degli inseguitori – l’approdo in Champions League. Nella notte dello splendido pareggio con il Liverpool – un 3-3 pirotecnico in cui Zaniolo ha semplicemente fatto da comparsa – era presente anche Tom Hanks, attore pluripremiato di Hollywood e tifoso dei Villains, presente al Villa Park di Birmingham per celebrare quello che in meno di novanta minuti potrebbe essere un trionfo senza precedenti.
La strada verso questo risultato è altrettanto lastricata di polvere di stelle però. Se andiamo a cercare le radici del rapporto tra l’Aston Villa e Unai Emery troviamo una decisione, che non ha nulla a che vedere con il caso, presa dal tecnico all’apice della sua avventura spagnola al Villarreal. Dopo una semifinale di Champions conquistata grazie all’apporto anche di Samuel Chukwueze, il tecnico ex PSG e Arsenal ha rescisso unilateralmente il contratto con il sottomarino giallo per accasarsi a stagione in corso – era l’ottobre del 2022 – all’Aston Villa. Il contratto quinquennale da sette milioni netti a stagione ha aiutato certamente nella scelta, ma è stato il progetto a convincere l’allenatore, abituato ad arrivare in fondo alle competizioni europee e abile nel districarsi nel labirinto della Premier League, come già dimostrato con l’Arsenal pre Arteta. Anche l’Aston Villa ci ha messo del suo comunque: dopo aver versato nelle casse del Villarreal ben 6 milioni di euro per l’arrivo di Emery, ha investito sul mercato altri 100 milioni per acquistare Moussa Diaby, Pau Torres e – a gennaio – Morgan Rogers dal Middlesbrough.
L’Aston Villa pronta all’ennesimo miracolo
UP THE VILLA! 💜 @TomHanks pic.twitter.com/HJYrLeHmT9
— Aston Villa (@AVFCOfficial) May 14, 2024
Un miracolo, o la realizzazione di un desiderio estivo? Quella che sta per finire sarà ricordata come la stagione delle stelle cadenti, quella in cui i folli desideri estivi di allenatori e giocatori si sono realizzati incrociando una serie di situazioni sfruttate a dovere. Se Champions League sarà, almeno per il pomeriggio di domenica – o per la notte di martedì, se il Tottenham non dovesse vincere con il City – si parlerà solamente della grande ascesa dell’Aston Villa, tralasciando i demeriti di altre grandi squadre.
Non si parlerà del fallimento del Chelsea e di quello dello United, rispettivamente al settimo e all’ottavo posto della classifica di Premier League, non si parlerà dell’onda d’urto che l’annuncio di Klopp ha avuto sull’atteggiamento del suo Liverpool, non si parlerà nemmeno di chi avrà vinto questo campionato. Si parlerà dell’Aston Villa e del suo allenatore, quarti in Premier League nonostante una semifinale di Conference e una stagione iniziata la notte del 10 di agosto, prima che il calcio di inizio di questa stagione venisse calciato.
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