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Xavi sarà ancora l’allenatore del Barcellona la prossima stagione e la decisione mette insieme motivazioni tecniche, economiche, personali e sportive per il bene del club azulgrana

Quando il ventisette gennaio scorso Xavi si presentò in conferenza stampa per annunciare la sua decisione di lasciare il club alla fine della stagione i motivi di tale scelta erano molteplici. Le pressioni del famoso “entorno” del substrato politico e sociale che cresce e si sviluppa intorno al club stavano diventando deleterie per la salute dell’allenatore, la rosa sembrava scollegata dalle ambizioni del tecnico e la dirigenza non aveva un piano chiaro per il futuro, squassata dai problemi relativi al fair play finanziario e alle prossime elezioni presidenziali. La scelta di andarsene permise a Xavi di sentirsi “sollevato” e di condurre il Barcellona a migliori risultati con una tranquillità che ancora non si era vista dalle parti del Camp Nou questa stagione. Un po’ le aspettative dovute alla vittoria della Liga dello scorso anno e un po’ le ambizioni naturali di un club così vincente stavano opprimendo il talento dei giocatori e le capacità di Xavi, soffocati da così tante voci e così tanti rumori di sottofondo. 

La scelta di andarsene sembrò quindi sensata, ma lasciò il tifo e la società catalana spiazzati, facendo si che si rendessero conto delle proprie colpe in quella scelta e di come il futuro – senza Xavi – si facesse più tenebroso nell’istante stesso della decisione. Attualmente un Barcellona senza Xavi è impossibile da immaginare, e lo è perché il catalanismo dell’ex capitano blaugrana è acclarato, e perché le sue idee, la sua identità e anche i suoi risultati sarebbero difficili da replicare da uno qualsiasi degli altri allenatori liberi di cui si è vociferato in questi due mesi. Consci di un simile pericolo, tifosi e società hanno unito le forze e cercato di convincere Xavi della bontà del progetto, dell’organizzazione per la prossima stagione, della volontà di diminuire le pressioni intorno alla squadra permettendo a lui e ai giocatori di lavorare per il bene del club. É così che si è arrivati ad un incontro questo mercoledì a casa del presidente Laporta, durante il quale Xavi ha esposto le proprie ragioni, le proprie idee e le necessità per far sì che la permanenza fino al prossimo giugno sia proficua per tutte le parti in causa. 

Al momento dell’addio Xavi non ha mai parlato di mercato, né di problemi con qualche giocatore in particolare o della pochezza tecnica della rosa in suo possesso. Non ha mai citato l’instabilità dei prestiti di Joao Cancelo e di Joao Felix, né della necessità di acquistare un vice Lewandowski in vista del declino fisico del polacco. Ha sempre parlato di progetto, di organizzazione, del desiderio di chiarezza tra lui e la dirigenza, basilare per far si tutto l’ “Entorno” blaugrana remi dalla stessa parte, e che non sia da ostacolo alla crescita dei giovani e della squadra. 

Xavi e il Barcellona: la conferenza 

É di oggi alle 13.00 la conferenza stampa in cui Laporta e Xavi hanno confermato il desiderio di ripartire insieme, portando a termine un progetto iniziato nel novembre 2021 e che – con innesti e una visione univoca degli obiettivi – potrebbe proseguire anche dopo la scadenza del contratto dell’allenatore. Laporta si è così espresso in apertura di conferenza stampa: 

Sono lieto di annunciare che Xavi continuerà a essere l’allenatore della prima squadra del Barça. Ha dichiarato di aver preso in considerazione l’idea di andarsene, ma ieri mi ha detto di essere entusiasta del progetto e della squadra. L’ambizione che ha è quella di continuare a vincere, essendo ora più competitivi. […] La stabilità è una massima per i progetti di successo e soprattutto per questo.”

Fondare la rinascita blaugrana sulla stabilità e sulla continuità, sul barcellonismo e sul desiderio dei tifosi di non tornare orfani dopo l’addio di Leo Messi. La notizia della decisione dell’ex centrocampista aveva spiazzato a tal punto i tifosi da rendere palese alla società che il clima creatosi attorno a Xavi era prima di tutto responsabilità delle scelte fatte dai membri della giunta direttiva; per questo il passo indietro è stato necessario, così da reintegrare Xavi e accoglierlo nuovamente in un ambiente che fosse positivo per il suo lavoro. Durante la conferenza stampa Xavi ha poi aggiunto: 

Sapete che sono molto tifoso del Barça e cerco sempre di fare il meglio per il club. La cosa più importante è pensare al club. La complicità dei giocatori è stata molto importante e mi ha fatto capire che questo progetto deve continuare. Stiamo lavorando bene, è un progetto vincente. Anche i tifosi mi hanno fatto capire che devo continuare.”

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