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Le big europee stanno incontrando più difficoltà del previsto a trovare allenatori nuovi per la prossima stagione: cosa sta succedendo?

L’allenatore oggi è più importante che mai, nel calcio. Cosa sarebbe il Real Madrid, oggi, se Florentino Perez non avesse scelto a sorpresa di puntare sull’esperienza di Ancelotti, all’epoca tecnico in declino, per guidare i suoi giovani Blancos? E quanto ha pesato Simone Inzaghi nella ricostruzione dell’Inter e nella vittoria dello scudetto di quest’anno? Ecco perché, quando bisogna chiudere un ciclo e aprirne un altro, bisogna ponderare bene le possibilità, per non fare la fine del Chelsea, del Manchester United o anche del Bayern Monaco degli ultimi anni. Però adesso sembra che le big del Vecchio Continente facciano più fatica del passato a trovare qualcuno a cui affidare le proprie panchine.

L’ultimo caso è quello del Liverpool, che in estate si troverà a dover aprire un nuovo progetto tecnico dopo l’addio di Jurgen Klopp. L’erede designato del tedesco doveva essere Xabi Alonso, che però ha deciso, contro pgni pronostico, di restare al Bayer Leverkusen. I Reds si erano così spostati su Ruben Amorim e Roberto De Zerbi, ma alla fine pare che anche queste due piste si siano raffreddate, e adesso il primo nome per la lista sarebbe Arne Slot del Feyenoord, un profilo interessante ma di sicuro meno accattivante del portoghese o dell’italiano. Non sono gli unici in questa situazione, però: anche il Bayern Monaco è in crisi su chi sarà il suo prossimo tecnico, dopo l’addio annunciato di Tuchel. Nelle scorse settimane, i due principali nomi dei media per la successione – Xabi Alonso, anche qui, e Julian Nagelsmann – si sono tirati indietro.

Storia simile a Barcellona, dove Xavi aveva deciso di chiudere la sua avventura a fine stagione ma ora potrebbe ripensarci. I catalani avevano sondato il terreno per De Zerbi, ma anche qui ci sono state delle difficoltà impreviste, e pochi giorni fa As ha rivelato che Deco e Laporta avrebbero convinto l’ex centrocampista a proseguire in blaugrana. Similarmente, in Italia Milan e Napoli ancora non hanno le idee chiare sul proprio futuro, mentre la Juventus, nonostante il girone di ritorno molto deludente della squadra, si è detta contenta dell’operato di Allegri, sottraendosi così alla difficile ricerca di un nuovo allenatore. Non accade solo in Europa: il Brasile sembrava sul punto di annunciare Ancelotti come nuovo ct, e invece l’italiano ha rinnovato a sorpresa col Real, lasciando ai verdeoro il meno quotato Dorival Junior.

La caccia delle big al nuovo allenatore è diventata spietata

Ancelotti allenatore del Brasile: cosa succede al Real Madrid
Fonte: Image Photo Agency

La grande disponibilità economica e il forte appeal delle big del calcio europeo si stanno rivelando un’arma a doppo taglio. Queste squadre si rivelano spesso difficili da gestire a causa delle aspettative elevate e di progetti tecnici non adeguatamente studiati. Non sorprende, allora, che di recente stiamo assistendo ai successi di squadre che, almeno a livello nazionale, devono muoversi con budget ristretti. In Italia, gli ultimi tre campionati sono andati a Milan, Napoli e Inter, tutte e tre alle prese con differenti problemi di spending review. Nel 2021 in Francia trionfava il Lille, e lì in dominio del PSG è stato spesso legato a una sproporzione di potere economico molto più ampia che in qualsiasi altro campionato europeo di primo piano. In Germania, quest’anno il Bayer Leverkusen ha scalzato il Bayern.

Tengono botta solo quelle big straricche che si sono affidate ad allenatori molto esperti e in grado di gestire situazioni con questa complessità di fattori, come Ancelotti a Madrid e Guardiola a Manchester. Tutte le altre, cambiando spesso allenatore, hanno finito anche per “bruciare” molti tecnici quotati, spesso traditi anche dalla loro fretta di rimettersi in gioco. Oggi Antonio Conte fa estrema fatica a trovare un contratto all’altezza delle sue ambizioni; Tuchel e Klopp resteranno fermi un anno; Flick e Potter sono quasi dimenticati; Zidane non sembra interessato a ributtarsi a breve nella mischia; Pochettino e Ten Hag si ritrovano con una reputazione molto indebolita rispetto a qualche anno fa. C’è, in poche parole, una grande carenza di allenatori di alto profilo disponibili.

Ciò significa che è molto complicato fare scelte “a basso rischio” e che i profili migliori vanno contesi ai club per cui lavorano oggi. Cosa non semplice, soprattutto per chi già sta su una panchina di uno dei massimi campionati del continente. Sia Xabi Alonso che De Zerbi hanno messo le mani avanti sulla loro volontà di non cambiare squadra in estate, e secondo Marotta anche Inzaghi non lascerà l’Inter. Fuori dagli svincolati, dunque, restano ben pochi nomi a cui affidarsi, se non appunto Slot del Feyenoord o Amorim dello Sporting Lisbona.

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