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Donnarumma è considerato tra i migliori portieri del mondo, ma a Parigi è spesso molto criticato, per gli Europei Spalletti sta riflettendo.

Altri due errori, ieri sera in Champions League contro il Barcellona, che potrebbero costare l’eliminazione al suo PSG. Gianluigi Donnarumma continua a essere in sospeso tra lo status di portiere di classe mondiale e quello di talento discontinuo, sempre circondato da critiche fin dal suo discusso addio al Milan. Nel 2021 era stato il miglior giocatore degli Europei vinti con l’Italia, ma adesso, solo tre anni dopo, c’è chi pensa che il 25enne campano non sia forse il nome più giusto per difendere i pali dell’Italia.

Alle sue spalle scalpita ovviamente Guglielmo Vicario, che sta vivendo un’annata stupenda nella porta del Tottenham. Più staccati, ma comunque affidabili, giocatori come Meret, Carnesecchi e Provedel, ma Spalletti, tra i pali, può scegliere con la massima tranquillità. L’avventura parigina di Donnarumma vive continuamente di alti e bassi, fin dal suo arrivo, quando l’italiano si trovò in concorrenza con Keylor Navas. Dopo una stagione, Donnarumma ha saputo conquistarsi logicamente il posto da titolare, ma sembra che ancora una volta i suoi errori facciano discutere molto più che le sue, peraltro non rare, prestazioni positive.

Alla fine del 2023 Luis Enrique confermava di credere in lui, e definiva “ingiuste” le critiche ricevute dal numero 1 azzurro. Dello stesso avviso era stato, nello stesso periodo, anche Luciano Spalletti, che aveva detto che “A Donnarumma non viene perdonato di essere stato un ragazzo prodigio che ha bruciato le tappe”. Titolare in Serie A a soli 16 anni, Gigio si è affermato come uno dei nomi più promettenti nel suo ruolo a livello mondiale. Oggi, a 25 anni, è nell’età in cui molti dei suoi colleghi, anche tra i più bravi, hanno iniziato a emergere, mentre lui è già da anni tra i nomi più consolidati ai vertici del calcio globale.

Il posto in Nazionale non è assicurato: Donnarumma deve stare attento

Il suo status, le sue qualità e la sua esperienza gli garantiscono di partire sempre in pole position, quando si tratta di decidere il titolare in porta dell’Italia. Tuttavia, se sia hanno troppi cali di attenzione è facile che dalla pole position si possa scivolare al secondo posto in gara, venendo sorpassati. Già Spalletti aveva messi le mani avanti lo scorso dicembre, dopo aver lodato Donnarumma tre mesi prima. “Se credi di essere già arrivato e di non avere niente da imparare… Lui ha bisogno di mettere mano a sé stesso, perché fa vedere ogni tanto di perdere di continuità” aveva detto il ct.

Ieri sera su Sky Sport, Fabio Capello ha suggerito che il problema del portiere italiano possa essere quello di avvertire troppo la pressione dei tifosi quando gioca a Parigi, mentre fornisce prestazioni molto migliori in trasferta. Non è un’ipotesi così assurda: Donnarumma è da 9 anni – da quando era un adoelscente – un calciatore professionista di primo piano, ed è sottoposto a pressioni e ad aspettative che la maggior parte dei suoi coetanei non ha mai provato, nemmeno tra i colleghi. La fiducia di Spalletti ce l’ha, ma non è illimitata: agli Europei non dovrà sbagliare nulla, e un grande torneo con la maglia azzurra potrebbe aiutarlo a riprendere confidenza anche per il prossimo futuro al PSG.

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