Il Cesena ha ottenuto una trionfale promozione in Serie B, grazie a un modello economico e tecnico efficace, costruito attorno ai giovani.
Il simbolo della stagione è la coreografia esposta dai tifosi romagnoli il 30 marzo: sei maglie giganti con i nomi di David, Pieraccini, Francesconi, Berti, Giovannini e Shpendi. Hanno tra i 19 e i 20 anni, sono tutti cresciuti in Riviera, e sono stati i protagonisti dell’incredibile promozione in Serie B, ottenuta con quattro turni ancora di disputare prima della fine della stagione regolare. Non male, per una società che nell’estate del 2018 dischiarava fallimento e sembrava destinata a scomparire.
La svolta, almeno a livello societario, è avvenuta alla fine del 2021, con lo storico passaggio del club nelle mani del fondo statunitense JRL Investments. Nell’estate successiva, è poi arrivata l’ambiziosa scelta di Domenico Toscano come nuovo allenatore: un tecnico sconosciuto al calcio di vertice, ma autore di ben cinque promozioni (una dalla D alla C, quattro dalla C alla B) nell’arco di 14 anni. La rosa del Cesena è stata completamente rinnovata, e Toscano ha iniziato a dare spazio ai ragazzi del settore giovanile, in particolare all’attaccante italo-albanese Stiven Shpendi, autore di 12 reti nella stagione 2022/2023 e subito acquistato dall’Empoli per 2,2 milioni di euro.
La scelta di investire nel settore giovanile è di lungo corso. Si è iniziato, per necessità , subito dopo la rifondazione del club, e non solo non si è mai smesso, ma si è perfezionato il metodo di ricerca di di sviluppo di anno in anno. L’arrivo della nuova proprietà americana ha permesso di potenziare ulteriormente il progetto tecnico della squadra romagnola, impreziosito nell’estate del 2023 con la nomina a direttore sportivo di Fabio Artico, l’uomo dietro la promozione dell’Alessandria in Serie B del 2021. E in questi pochi anni, comunque, gli investimenti in giocatori esperti e adatti alla categoria non sono mancati, come dimostrano Giuseppe Prestia, Francesco De Rose e Simone Corazza.
Il Cesena in campo: come giocano i romagnoli
Gli ingredienti del “fenomeno Cesena” sono dunque questi: una società economicamente stabile e ben organizzata, un allenatore esperto e specialista della categoria, un sapiente mix tra giocatori di valore riconosciuto e di giovani promesse. Toscano ha messo in campo la squadra con il suo consueto 3-4-1-2, coprendo la propria metà del terreno di gioco tramite l’abbassamento dei terzini e poi ripartendo rapidamente verso l’area avversaria. Uno stile di gioco che, unito agli indiscutibili successi ottenuti in carriera, è valso al tecnico calabrese il titolo di “Conte della Serie C”.
Dopodiché il Cesena non è solo una squadra che sa difendersi molto bene (appena 17 gol presi fin qui), ma è anche il miglior attacco tra i tre gironi della Serie C, con ben 72 gol segnati. 20 di essi li ha fatti Cristian Shpendi, fratello gemello di Stiven, espoloso dopo l’addio del fratello la scorsa estate e oggi considerato forse anche migliore di lui. Il 20enne attaccante nativo di Ancona è atteso l’anno prossimo alla prova del campionato cadetto, una categoria per cui, secondo molti osservatori, il Cesena potrebbe essere già così piuttosto ben attrezzato.
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