Sara Gama ha detto addio alla nazionale italiana, concludendo un’epoca fondamentale per il calcio femminile nel nostro paese, ma non solo.
La scorsa settimana ha annunciato il suo ritiro dalla nazionale italiana, dopo 135 partite e 7 gol in azzurro. Sara Gama dice così addio alla maglia azzurra, di cui ha fatto la storia ed è attualmente una delle figure più importanti di sempre, il cui status va in realtà ben oltre l’ambito del calcio femminile. Gama è stata una figura di punta dello sport italiano e del calcio delle donne nel nostro paese in un periodo storico cruciale, quello della scesa di questo fenomeno a livello europeo e del ritorno dell’Italia ai Mondiali dopo vent’anni di attesa.
A livello puramente sportivo, Gama è stata indubbiamente una delle migliori calciatrici italiane di sempre, giocando in difesa, sia come terzina destra che, principalmente, come centrale. Ma il suo impatto sul calcio femminile italiano è stato soprattutto simbolico: è stata infatti la giocatrice più riconoscibile e stimata nel nostro paese, diventando un modello per le giovani ragazze. Un ruolo rivestito in particolare in qualità di capitana dell’Italia, che l’ha portata a fare da portavoce per il movimento intero, sostenendo per esempio la battaglia per il professionismo in Italia.
La sua epoca come giocatrice di calcio è stata quella in cui, anche al di fuori del campo, si è iniziato a parlare con forza dei diritti delle donne e di un nuovo ruolo nella società. La sua nomina, nel 2020, a vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori, prima donna a ricoprire questa posizione, è un importante segno dei tempi. Ma già nel 2018, la decisione dell’azienda statunitensa Mattel di realizzare una Barbie con le sue sembianze, inserendola tra le 17 personalità femminili internazionali capaci di ispirare le nuove generazioni. In aggiunta a tutto questo, Sara Gama si è affermata anche come la più importante figura afrodiscendente del calcio italiano: in una società che sistematicamente marginalizza le persone nere, lo sport più seguito e praticato del paese fatica ancora, soprattutto a livello maschile, a proporre modelli per i nuovi cittadini di seconda generazione. Ma Gama è riuscita a essere anche questo, diventando un’icona del calcio italiano sotto diversi profili.
I record di Sara Gama
Sara Gama ha disputato 135 partite con la maglia dell’Italia, segnando 7 reti, più altre 13 presenze con un gol nella selezioni U19. Il suo esordio in azzurro è avvenuto il 17 giugno 2006, a soli 16 anni di età, in una partita delle qualificazioni mondiali contro l’Ucraina. Nella sua carriera ha disputato oltre 340 presenze con i club nel corso della sua carriera, soprattutto con la maglia della Juventus, con cui ha totalizzato 143 presenze, segnando 6 gol. La sua bacheca personale vanta ben 16 trofei conquistati, tra qui 6 scudetti (uno col Brescia e gli altri con la Juve), 4 Coppe Italia (anche in questo caso, una col Brescia e le altre con la Juve), 5 Supercoppe italiane (2 col Brescia e 3 con la Juventus) e anche un titolo con la Nazionale, l’Europeo U19 del 2008. Durante quest’ultima competizione è stata inserita tra le 10 migliori giocatrici del torneo, vincendo il premio UEFA Golden Player.