Raspadori ha chiarito in un’intervista il vero motivo per cui quest’anno il Napoli non è all’altezza di vincere ancora lo scudetto della Serie A.
Che questa stagione non stia andando proprio secondo i piani, per il Napoli, è sotto gli occhi di tutti. Il cambio di allenatore in corsa, con l’esonero a metà novembre di Rudi Garcia e il ritorno, dopo oltre dieci anni, di Walter Mazzarri, è una buona fotografia della stagione dei campioni d’Italia in carica. Dopo l’incredibile scudetto della scorsa stagione, ottenuto in grande stile e con una proposta di gioco assolutamente straordinaria, oggi il club partenopeo si trova solo sesto in classifica. La vetta, occupata dall’Inter, dista già 14 punti, e sembra scontato che le possibilità di difendere il titolo della Serie A sia ridotte quasi allo zero. Tuttavia la stagione è ancora lunga, e al momento il quarto posto è lontano un solo punto, anche se va tenuto presente che la classifica è molto corta, tanto che il decimo posto è appena 3 punti più sotto degli azzurri.
Di sicuro nessuno si aspettava una partenza del genere, anche perché la rosa, la scorsa estate, ha visto pochissime modifiche. L’unico cambio rilevante nella formazione titolare è stato l’addio di Kim Min-jae, passato al Bayern Monaco e sostituito dal brasiliano Natan, mentre il presidente De Laurentiis è riuscito a trattenere tutte le altre stelle della squadra, da Osimhen a Kvaratskhelia, da Lobotka a Zielinski. Molto più dei cambi in campo, evidentemente, ha pesato l’addio di Luciano Spalletti in panchina, oltre probabilmente anche a quello del direttore sportivo Cristiano Giuntoli, oggi dietro la scrivania della Juventus seconda in classifica. I problemi del Napoli del 2023/2024 sono comunque molti e non semplici da riassumere in poche righe. Chi ha provato a spiegare la situazione attuale del club è stato Giacomo Raspadori, uno degli attaccanti partenopei nonché della nazionale italiana oggi guidata proprio da Spalletti, che oggi è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Raspadori è senza dubbio un elemento importante del Napoli, anche se tutti da lui si aspettano probabilmente ancora di più rispetto a quanto visto finora. Il 23enne attaccante emiliano è alla sua seconda stagione in Campania, e finora il suo record nel 2023/2024 è di 4 gol e 2 assist in 21 partite tra campionato e Champions League, anche se ancora non viene considerato un titolare fisso della squadra. Fin quando Garcia è stato in panchina, Raspadori è partito spesso dal primo minuto, anche se sul suo impiego ha influito un poco anche l’infortunio patito da Osimhen tra fine ottobre e inizio novembre. Ad ogni modo, dall’arrivo in panchina di Mazzarri lo spazio per Raspadori è sensibilmente diminuito: nelle ultime cinque partite del Napoli, l’ex Sassuolo è rimasto in campo solo una volta per almeno un’ora, nel 2-1 sull’Atalanta del 25 novembre (64 minuti), mentre in tutte le altre occasioni non è mai andato oltre una ventina di minuti di gioco.
Il vero motivo per cui il Napoli non è da scudetto: le parole di Raspadori
Intervistato quest’oggi dalla Gazzetta, l’attaccante italiano non è però sembrato preoccupato dal suo momento di forma, anzi è parso fiducioso sulle possibilità della squadra (che peraltro ha superato i gironi di Champions League, accedendo agli ottavi). Ha inoltre spiegato quali sono stati, secondo lui, i problemi affrontati finora dalla squadra partenopea: secondo Raspadori, il rendimento sottotono di questo inizio di stagione è “fisiologico”, dopo lo scudetto del 2023. La cavalcata dei ragazzi di Spalletti è stata molto dispendiosa a livello emotivo, e questo ha avuto come conseguenza il fatto che ora il Napoli si ritrovi un po’ scarico sotto questo punto di vista. “Non siamo abituati a vincere – ha spiegato l’attaccante dei campani – non abbiamo sempre la cattiveria che discende da quella convinzione”. In poche parole, lo scudetto conquistato nella scorsa annata è stato un evento eccezionale, e per la squadra non è stato semplice ripartire da esso per costruire nuovi successi. Un problema di mentalità che comunque non riguarda solo il Napoli, se consideriamo che, dopo il filotto della Juventus, né Inter né Milan sono state in grado di difendere il titolo della Serie A l’anno seguente alla sua conquista. Tuttavia, per Raspadori il Napoli non deve ancora darsi per vinto, e anzi attraverso il duro lavoro quella cattiveria e quella convinzione viste l’anno scorso possono essere ritrovate. “Siamo una grande squadra. Non possiamo e non dobbiamo dimenticarlo mai” ha concluso l’attaccante.