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Raffaele Di Gennaro firma il contratto con l’Inter: sarà lui il nuovo terzo portiere, ma è una vecchia conoscenza per i nerazzurri.

L’Inter ha concluso l’ultima stagione con una Coppa Italia in bacheca, anche la Supercoppa italiana e una qualificazione europea necessaria per prestigio e bilancio. Soprattutto, ha avuto la grande occasione di disputare la finale di Champions League contro il Manchester City di Pep Guardiola e perdendo solo con un gol di scarto e pochi rimpianti. Ora è il momento di cambiare, c’è il calciomercato e diverse operazioni la Beneamata le ha già impostate su indicazione di Simone Inzaghi e con l’opera attenta di Giuseppe Marotta e Piero Ausilio che vigilano su ogni affare. Il reparto che più di tutti subirà una profonda trasformazione è quello dei portieri.

André Onana è vicino al Manchester United per una sessantina di milioni o poco meno che dovrebbero finanziare anche l’acquisto di Romelu Lukaku. Il contratto di Samir Handanovic non è stato rinnovato e, quindi, quella dose di esperienza tra i pali non ci sarà più. Attenzione, però, anche al ruolo di terzo portiere, perché anche Alex Cordaz non sarà più in rosa e con destinazione Arabia. In attesa dei più blasonati Trubin e Sommer, l’Inter sta partendo dalla fine e chiudendo proprio per il sostituto dell’ex Crotone. Oggi, infatti, è il giorno in cui Raffaele Di Gennaro firma il suo contratto con i nerazzurri, ma per lui non è una novità quell’ambiente, quel sogno, quel sapore di big. In molti avevano perso le sue tracce, alcuni forse non l’hanno mai neppure sentito nominare, eppure a livello giovanile si è trattato di una promessa che molti avevano messo in cima alla lista dei talenti da seguire con grande attenzione per la porta. Poi non le ha rispettate proprio tutte quelle aspettative, ma non sempre per demerito suo.

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Chi è Raffaele Di Gennaro, l’ex talento che torna al sogno di nome Inter

Stiamo parlando di un classe 1993 che a 28 anni avrà una nuova grande occasione. La prima per lui è arrivata nel 2002 quando è stato notato proprio dall’Inter mentre giocava nell’oratorio di Saronno, dove è nato. Da lì inizia tutta la trafila nel settore giovanile nerazzurro dove brilla per reattività e fisico. Ora è alto 188 centimetri, decisamente meno rispetto a grandi interpreti del ruolo, ma comunque dice la sua in uscita e l’esplosività non l’ha mai persa. Soprattutto alcuni nerazzurri lo ricorderanno bene per aver vinto la Nextgen Series con l’Inter, l’equivalente della Champions League per il settore giovanile. Ora chissà che non possa ripetersi con i più grandi, anche se non avrà un ruolo da protagonista principale. Questa, però, è un’altra storia.

Una volta lasciata la comfort zone della Primavera, Di Gennaro inizia a girovagare tra i campi di Serie B e Lega Pro. La prima chance è al Cittadella, poi arrivano Latina, Ternana e Spezia, senza riuscire mai davvero a esplodere. Allora si scende con il Catanzaro fino al Pescara e poi al Gubbio nell’ultima stagione. Di continuità, però, non ne ha mai davvero troppa, ma ora dovrà dimostrare di non aver dimenticato chi era, perché l’Inter è casa sua e non c’è posto migliore di casa per tornare a splendere.