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Il Lecco rischia di non poter giocare la Serie B dell’anno prossimo a causa dei problemi legati al suo stadio. E i lombardi potrebbero essere esclusi anche dalla Serie C.

Il Lecco è promosso in Serie B ma sembra sempre più chiaro che non giocherà in Serie B l’anno prossimo, forse neppure in Serie C. A poche settimane dalle tre finali europee dei club italiani, il calcio della Penisola sta per affrontare l‘ennesimo pasticcio nelle sue categoria inferiori. A stagione ormai conclusa, la composizione dei prossimi campionati di B e C è dunque ancora incerta, a causa di problemi d’iscrizione e possibili ripescaggi.

Il problema è iniziato subito dopo la vittoria del play-off promozione della Serie C sul Foggia, disputato domenica 18 giugno e vinto 3-1 dai blucelesti. Entro martedì 20 giugno, il Lecco avrebbe dovuto presentare la documentazione per iscriversi alla Serie B, indicando un impianto alternativo al suo dove giocare. Lo stadio Rigamonti Ceppi, infatti, conta solo 4.997 posti a sedere, mentre le regole del campionato cadetto prevedono una capienza minima di 5.500. Ma non si tratta solo di questo: lo stadio del Lecco, per essere a norma, richiede anche nuovi servizi igienici e l’ampliamento degli attuali spogliatoi. Complessivamente, questi lavori costeranno 7.000 euro circa, ma richiederanno del tempo per essere portati a termine, e l’impianto non potrà essere agibile in tempo per l’inizio del campionato, il prossimo 12 agosto.

Il Lecco non ha però presentato in tempo la documentazione richiesta, facendo scattare l’allarme. I dirigenti del club lombardo si sono lamentati per aver avuto solo due giorni di tempo per trovare un’alternativa, ma molti hanno segnalato come, in questi casi, le società che arrivano già in semifinale dei play-off di Serie C inizino a sondare il terreno in caso di promozione. Un’ipotesi era stata fatta inizialmente col Monza per giocare allo stadio Brianteo, a 40 km di distanza dalla sede dei blucelesti, ma questa opzione è saltata all’ultimo, probabilmente a causa della morte del proprietario dei brianzoli Silvio Berlusconi.

Così, il club lombardo promosso sul campo in Serie B ha fatto ulteriori sondaggi, e nella giornata di mercoledì era emersa la possibilità di giocare a Padova. Una soluzione accettabile, anche se molto scomoda per i tifosi, che dovrebbero così sobbarcarsi un viaggio di 230 km per giocare le proprie partite casalinghe. Però, oggi si è scoperto che anche questa possibilità sarebbe saltata: secondo Emanuele Torri, assessore allo Sport del Comune di Lecco intervenuto su Radio Popolare, il Prefeto di Padova non si trovava in sede nella giornata di ieri, e non ha quindi potuto dare il via libera.

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Lecco escluso dalla Serie B: chi al suo posto?

Insomma, sembra di essere davanti all’ennesima proverbiale situazione “all’italiana”, dove burocrazia e noncuranza dei dettagli portano a conseguenze ben più serie. Il destino del Lecco si deciderà domani, venerdì 23 giugno, nell’assemblea della Lega di Serie B convocata d’urgenza proprio per decidere come procedere a riguardo. La speranza dei lombardi è di ricevere una proroga, che consenta di registrare lo stadio Euganeo di Padova come sede delle partite casalinghe della prossima stagione, grazie alla sopravvenuta firma del Prefetto della città veneta.

Ma tutto è ancora aperto, e proprio questa mattina il Giornale di Brescia titolava dicendo che le Rondinelle sarebbero “virtualmente in Serie B”, dopo la retrocessione sul campo. Il club del presidente Cellino punta infatti al ripescaggio al posto del Lecco o, in alternativa, della Reggina, salva ma con una situazione economica molto complicata. Anche il Perugia, retrocesso come terz’ultimo della scorsa stagione di Serie B, spera di essere considerata per il ripescaggio, mentre sembra molto difficile che a salire nella serie cadetta possa essere il Foggia, sconfitto in finale dei play-off di Serie C proprio dal Lecco.

Per il blucelesti, però, il problema potrebbe essere anche più grande. Se non dovesse essere accettata l’iscrizione alla Serie B, il club lombardo potrebbe essere escluso anche dalla Serie C. Il termine per iscriversi al campionato della terza serie professionistica italiana è infatti scaduto, e il Lecco, convinto di dover giocare in B, non presentato alcuna richiesta.

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