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Tare lascia la Lazio, abbandonando la carica di direttore sportivo dopo 18 anni da dirigente del club. Scopriamo i motivi dell’addio e dove potrebbe andare.

Igli Tare non sarà più il direttore sportivo della Lazio. Ieri, all’indomani dell’ultima giornata della Serie A 2022/2023, il dirigente d’origine albanese ha annunciato la fine della sua esperienza in biancoceleste, iniziata formalmente nel 2005. Infatti, in quell’anno l’allora centravanti arrivò a 32 anni nella squadra allenata da Delio Rossi, disputandovi le ultime tre stagioni della sua carriera da calciatore professionista, segnando 5 gol in 65 partite. Subito dopo il ritiro dal campo, Lotito gli offrì un incarico dirigenziale, e per Tare si aprì una nuova storia con il calcio.

Nell’estate del 2008, Tare assunse l’incarico di direttore dell’area tecnica, sostituendo Walter Sabatini, per poi divetare direttore sportivo una volta ottenuto il diploma per questo incarico, nel 2009. La sua lunga permanenza alla Lazio è stata segnata da una vera e propria resurrezione del club biancoceleste, capace di conquistare 3 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane. Un percorso segnato anche dalle sue intuizioni e dai suoi colpi di mercato, da Sergej Milinkovic-Savic a Luis Alberto, solo per citarne alcuni, ma anche dal lancio della carriera di allenatore di Simone Inzaghi.

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Perché Tare ha lasciato la Lazio

In questi anni, dunque, Igli Tare si è affermato come uno dei dirigenti sportivi più competenti e di successo nel calcio italiano. Ecco perché il suo addio alla Lazio, dopo 15 anni di lavoro dietro la scrivania, ha sorpreso tutti, sebbene il suo contratto andasse in scadenza a fine giugno. “È da tempo che ho maturato questa scelta, ma ho aspettato per il bene della Lazio di raggiungere il traguardo della Champions League” ha detto il dirigente albanese in un comunicato, ringraziando il presidente Lotito e tutto lo staff e i giocatori della Lazio.

Il clima interno al club biancoceleste, però, sembra essere stato tutt’altro che idilliaco, nel corso dell’ultima stagione. Secondo la rivelazione fatta da Francesco Guerrieri su Calciomercato.com, il motivo dell’addio di Tare alla Lazio sarebbero le divergenze con l’allenatore Maurizio Sarri. “Durante la stagione ci sono state discussioni più o meno accese durante le quali era quasi sempre presente anche Claudio Lotito” scrive il giornalista, spiegando che il presidente ha provato a fare da paciere tra i due. Non è chiaro esattamente su cosa siano maturate queste divergenze, ma è possibile che riguardino il mercato, in particolare l’assenza in rosa di un vice Immobile.

Alla fine, messo davanti all’impossibilità di proseguire sia con l’allenatore toscano che con il suo storico direttore sportivo, Lotito avrebbe scelto di dare fiducia a Sarri, che sta aprendo un nuovo ciclo alla Lazio, reduce da un eccellente secondo posto in Serie A. Tare lascia dunque il club, e il suo posto potrebbe essere rilevato da Angelo Fabiani, che attualmente è responsabile del settore giovanile del club capitolino.

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Dove va Tare dopo la Lazio

Dunque Igli Tare non lascia la Lazio perché ha altre offerte, ma perché ha un contratto in scadenza e non intende rinnovarlo, a causa dei contrasti avuti con l’allenatore biancoceleste. Tuttavia risulta difficile immaginare che possa restare un anno o più senza lavorare, visti i risultati eccellenti ottenuti a Roma. Le prime opzioni che vengono in mente per il suo futuro sono quelle di Juventus e Napoli. I bianconeri stanno cercando un nuovo direttore sportivo, e l’albanese entrerà di diritto nel novero delle possibilità, anche se in pole positione resta Giuntoli. Se dovesse essere questa la pista scelta dalla Juve, allora Tare potrebbe entrare nel mirino del Napoli, anche se pure in questo caso sembra che De Laurentiis abbia preferenze per Accardi dell’Empoli.

Di recente è però emersa una nuova interessante possibilità in Serie A, ovvero quella del Milan. Ieri sera, la Gazzetta dello Sport ha confermato che Maldini e Massara lasceranno sicuramente in club a breve: troppe, le divergenze progettuali tra i due dirigenti e il proprietario Gerry Cardinale, e così diventa impossibile proseguire. Tare ha dimostrato di saper costruire squadre vincenti pur nei limiti di un budget molto ristretto, e il club rossonero potrebbe trovare in lui il profilo ideale come direttore sportivo.

Una quarta opzione è quella che conduce Ugli Tare all’estero, e più precisamente in Bundesliga, un campionato che ha conosciuto da giocatore tra il 1994 e il 2001, giocando per vari club. Sempre la Gazzetta dello Sport sostiene che l’ormai ex dirigente della Lazio avrebbe dei contatti con alcune società tedesche, ma senza fare nomi: una delle possibilità più evidenti è però quella del Wolfsburg, che ha sfiorato di un punto la qualificazione europea nell’ultimo campionato, e il cui ds Jorg Schmadtke è appena stato annunciato dal Liverpool. Un’ulteriore approdo possibile sarebbe l’Eintracht Francoforte, che l’anno prossimo giocherà la Conference League e che vede il proprio ds Markus Krosche seguito da varie società straniere, tra cui anche il Napoli.

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