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Trumo, ex Presidente degli Stati Uniti, è stato arrestato negli Stati Uniti, dopo le accuse spuntate contro di lui. Di cosa si tratta esattamente?

Donald Trump è stato arrestato a New York. O meglio, è stato messo in stato di fermo: è stato lui stesso, sabato 18 marzo, ad anticipare che sarebbe potuto essere arrestato, anche se la questione è po’ diversa. Parlare di “arresto”, ovviamente, è abbastanza esagerato: l’ex Presidente degli Stati Uniti subirà infatti una semplice procedura formale, ma resterà in libertà.

La messa in stato di fermo comporta che la polizia prenderà le sue impronte digitale e realizzerà le foto segnaletiche. Ma subito dopo Trump verrà lasciato libero di andare, in attesa che inizi il processo contro di lui. Giovedì scorso, il 3o marzo, era già stato incriminato dal gran giurì del tribunale di Manhattan. Si tratta di un evento storico: prima d’ora, nessun ex Presidente degli Stati Uniti era mai stato incriminato, né tantomeno arrestato.

Cosa sta succedendo con Donald Trump

Le indagini contro di lui sono state condotte dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, e hanno condotto nella scorsa settimana al voto del gran giurì a favore dell’incriminazione di Trump. Bragg ha quindi dovuto contattare l’avvocato di Trump per negoziare la sua consegna alle autorità newyorkesi, che è stata fissata per oggi, dato che in precedenza l’imprenditore di trovava nella sua casa a Mar-a-Lago, in Florida.

Nella giornata odierna, Trump è comparso davanti al giudice, dove gli verranno lette le accuse contro di lui e verrà comunicata formalmente l’incriminazione. Come detto poco sopra, gli verranno prese le impronte digitali e verranno fatte delle fot segnaletiche, dopodiché Trump sarà libero di andare, in attesa del processo. Questo perché nello stato di New York si può essere rilasciati anche senza cauzione, a meno di crimini violenti.

In realtà, non è detto che per Trump verranno eseguite tutte le procedure: ad esempio, è probabile che saranno evitate le foto segnaletiche, così come non è stato condotto in tribunale in manette. Successivamente inizierà il processo contro di lui, che potrebbe compromettere seriamente la sua corsa alle presidenziali del 2024, dato che non è possibile candidarsi per chi è sotto processo.

Perché Trump è stato arrestato

Uno dei temi più importanti del caso attorno all’ex Presidente americano è il fatto che fino a stasera le accuse contro Trump non erano note. La legge americana prevede che i capi d’imputazione vengano ufficializzati solo al momento dell’incriminazione, davanti all’imputato. Tuttavia, è abbastanza noto il motivo per cui l’imprenditore newyorkese andrà sotto processo.

Si tratta del celebre caso dell’ex pornostar Stormy Daniels, vero nome Stephanie A. Gregory Clifford, con cui Trump avrebbe avuto un rapporto sessuale nel 2006, quando lui aveva 60 anni e lei 27. I due si sarebbero incontrati a un torneo di golf in Nevada, sarebbero andati a cena assieme e poi avrebbero fatto sesso. Trump, che all’epoca era già sposato con la sua attuale moglie Melania, avrebbe poi promesso a Clifford che l’avrebbe fatta partecipare al suo reality show The Apprentice, cosa che però non è mai avvenuta.

Nel 2018, il Wall Street Journal ha diffuso la storia, confermata dalla stessa Stormy Daniels, aggiungendo che Trump l’avrebbe poi pagata per mantenere il silenzio sul loro incontro. Il pagamento sarebbe avvenuto nel 2016, quando l’imprenditore stava per sfidare Hillary Clinton per la Presidenza degli Stati Uniti. Le accuse di Clifford furono confermate dall’ex avvocato di Trump, Michael Cohen: inizialmente disse di aver pagato 130.000 dollari alla donna di tasca propria, senza chiedere rimborsi a Trump; poi disse invece il suo cliente gli aveva restituito il denaro; Trump per un po’ negò, poi confermò tutto.

Fin qui sarebbe solo una storia scandalistica senza rilevanza penale, se non fosse per un fatto: il rimborso a Cohen è stato registrato come compenso per una consulenza legale per la sua campagna presidenziale. Ciò configurerebbe la questione come un caso di uso illecito dei fondi della campagna elettorale, e cioè di un reato. Inoltre, Cohen ha ammesso di aver pagato anche una seconda donna, l’ex modella di Playboy Karen McDougal, per nascondere una relazione tra i due.