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Pioli fatica sempre con i nuovi acquisti, c’è una statistica che conferma questa tendenza dell’allenatore da quando è al Milan.

Da quando il tecnico di Parma è arrivato in rossonero c’è sempre stata una costante: i volti nuovi hanno faticato parecchio per imporsi, in pratica hanno avuto bisogno di una stagione intera per assimilare metodi e schemi. Quest’anno si sta notando ancora di più perché di fatto tutto il blocco dei nuovi acquisti non sta rendendo come ci si aspettava e quindi è particolarmente lampante: De Ketelaere, Adli, Pobega, Vranckx, Thiaw, Dest e Origi stanno andando male per infortuni o equivoci tecnico-tattici. C’è comunque da stare ottimisti, almeno dal punto di vista dei tifosi del Milan. Il motivo? In passato qualcuno che non giocava mai a un certo punto è diventato un titolare inamovibile.

Pioli i nuovi acquisti Tonali e Kalulu

Questa è la quarta stagione di Stefano Pioli al Milan, diciamo tre e mezza visto che era subentrato a Giampaolo dopo pochi mesi del campionato 2019-20. Tralasciando la campagna acquisti dell’estate del 2019 fatta da e per Giampaolo, già nel 2020 erano arrivati due degli attuali pilastri della squadra: Sandro Tonali a centrocampo e Pierre Kalulu in difesa. Il primo giocò talmente poco e male, fuori fase e fuori ritmo, da abbassarsi lo stipendio per il successivo accordo economico con il club. Tifoso milanista, Tonali dalla seconda stagione, quindi dal 2021-22, è diventato insostituibile, mentre in precedenza entrava e usciva dalla panchina: da 25 presenze e zero gol a 36 presenze e 5 gol il balzo è stato notevole. 

Idem Kalulu, quasi un oggetto misterioso all’inizio, non si sapeva bene come collocarlo anche perché era arrivato praticamente a zero dal Lione. Un anno di ambientamento con 13 presenze e poi l’esplosione, grazie anche all’infortunio di Kjaer: 28 presenze, in coppia con Tomori, una delle più efficaci del campionato. In precedenza però Pioli faticava a schiodarsi dal duo Kjaer-Romagnoli. Altri nuovi acquisti non hanno avuto la stessa fortuna, da Hauge a Dalot, da Pellegri a Bakayoko (vero oggetto misterioso nella rosa del Milan, più ancora di Adli), alcuni dei quali comunque erano in prestito e non sarebbero rimasti nella stagione successiva.

Certo, quando i casi di non ambientamento o di partenza lenta sono isolati sono anche più gestibili, ma se si presentano tutti assieme come quest’anno diventa un problema. C’è quasi un undici titolare di facce nuove che, si è visto ieri sera col Torino in Coppa Italia, è ancora del tutto spaesato. La speranza per i tifosi milanisti è che, a questo punto dal 2023-24 visti i precedenti, tutti loro si riprendano e diventino pilastri di una squadra che invece adesso fa un’enorme fatica.

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