La Sampdoria è ancora appesa a un filo, che sta nelle mani del proprietario Massimo Ferrero. Solo lui può sbloccare la cessione club, a rischio fallimento.
È ancora tutto in altomare a Corte Lambruschini: il futuro della Sampdoria resta fortemente incerto, dopo il ritiro, negli scorsi giorni, di Merlyn Partners dalle trattative di acquisizione del club. Secondo il Secolo XIX, però, il fondo con sede nel Regno Unito controllato dall’italiano Alessandro Barnaba non sarebbe del tutto fuori dall’operazione, tenendo dunque aperta una speranza per i tifosi blucerchiati.
Il tutto è però nelle mani di Massimo Ferrero, l’attuale proprietario – ma non più presidente – gravato da grossi problemi economici e giudiziari. L’imprenditore romano on sembra interessato a cedere il controllo della società, e il suo comportamento ha già causato il primo allontanamento di Merlyn Partners. Nonostante la complicata situazione del club, Ferrero sembra avere un piano per tenere in piedi la proprietà ed evitare la bancarotta della Sampdoria.
Sampdoria: il piano di Ferrero per evitare il fallimento
Attualmente, i debiti della Sampdoria ammonterebbero a circa 205 milioni di euro, molti dei quali eligibili a breve termine: significa che presto il club dovrà rimborsare parte dei suoi debiti finanziari. Si tratta dei famosi 40 milioni che Ferrero sperava di incassare tramite l’investimento di Merlyn Partners, restando però lui l’azionista di maggioranza della società.
Progetto sfumato, e ora l’imprenditore romano deve trovare un’altra soluzione. Nelle scorse settimane si era parlato di un tentativo da parte di Ferrero di ottenere un prestito da 30 milioni di euro da Banca Sistema, ma non sembra essere andato a buon fine. Il nuovo piano prevede dunque di rivolgersi al fondo statunitense Oaktree per un prestito da rimborsare in due anni.
Oaktree, che già ha fatto lo stesso di recente con l’Inter, offre un tasso ben poco conveniente, e per questo Ferrero dovrebbe arrivare a dare in pegno la totalità delle quote della sua SSH Holding, la società attraverso con cui controlla la Sampdoria. Il prestito gli permetterebbe di coprire i debiti finanziari a breve termine e arrivare a far approvare un aumento di capitale fino a 50 milioni.
Cessione Sampdoria: l’alternativa Merlyn Partners
Il piano di Ferrero appare rischioso, visto che, come spiegato dal professor Alberto Quagli dell’Università di Genova, “La gestione non genera cassa, ma continua a bruciarla“. L’iniezione di liquidità è fondamentale per la sopravvivenza del club, ma occorre anche una ristrutturazione societaria. Per questo l’ipotesi dell’arrivo di Merlyn Partners come nuovo socio maggioritario sembrava l’ipotesi migliore.
Il fondo di Alessandro Barnaba aveva pronto un investimento in grado di garantire il rimborso dei debiti a breve termine, ma in cambio aveva chiesto l’abbattimento del capitale sociale. In questo, con la propria offerta Merlyn Partners sarebbe divenuto azionista principale del club. Ma l’operazione non è stata realizzata, a causa proprio dell’opposizione di Ferrero, con la conseguenza che, in caso di investimento, Merlyn Partners sarebbe stato solo un socio minoritario dell’attuale proprietario, fornendogli i soldi con cui coprire i debiti.
A quel punto, Barnaba si è fatto indietro, ma a quanto si apprende non in maniera definitiva. Ad oggi avrebbe l’importante supporto di Luca Bettonto, CEO di San Quirico, la holding di recente divenuta partner strategico della Erg della famiglia Garrone, precedentemente proprietaria della Sampdoria. Inoltre, il 23 novembre Barnaba avrebbe aperto una nuova società in Lussemburgo, Metis Sporting, che dovrebbe essere il veicolo attraverso cui completare l’acquisizione della Sampd, non appena la situazione con Ferrero sarà risolta.