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Agguato tifosi Roma Napoli, perché è avvenuto lo scontro nell’area di servizio di Badia al Pino, vicino ad Arezzo. 

Riassunto di cosa è successo ieri, domenica 8 gennaio, intorno alle ore 14.00, nel tratto dell’A1 tra Monte San Savino e Arezzo, nell’area di servizio in cui l’11 novembre 2007 l’agente di polizia Luigi Spaccarotella sparò e uccise il 26enne tifoso della Lazio Gabriele Sandri. Stando alla ricostruzione della “Gazzetta dello Sport”, un gruppo di più di 30 veicoli di tifosi napoletani erano arrivati per primi all’autogrill. Tuttavia proprio in quel momento erano passati in autostrada diversi van di tifosi della Roma, bersagliati da sassi e fumogeni da parte dei sostenitori napoletani. Alcuni veicoli si sono dunque fermati al bordo della carreggiata, e circa 150 tifosi giallorossi si sono diretti a piedi verso l’area di sosta per affrontare i partenopei.

Nella “letteratura” sulle varie amicizie tra gruppi ultrà qualcuno è probabile che abbia avuto un vuoto di sceneggiatura, visto che le tifoserie di Roma e Napoli erano state a lungo gemellate, memori anche del cosiddetto “Derby del Sole”, la sfida che appunto mette di fronte i giallorossi e gli azzurri. Negli ultimi anni in compenso le cose sono molto cambiate, specie da quando, il 25 ottobre 1987, Salvatore Bagni fece il gesto dell’ombrello alla Curva Sud romanista. Tuttavia il vero momento di crisi è avvenuto (data impossibile da dimenticare) il 3 maggio 2014, in occasione della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, giocata allo Stadio Olimpico di Roma. In quell’occasione alcuni ultras della Roma assalirono un pullman di tifosi del Napoli; uno dei supporter giallorossi, Daniele De Santis, estrasse una pistola e sparò ferendo gravemente il giovane Ciro Esposito, che poi morirà in ospedale.

Roma Napoli scontri caso De Santis Esposito

Giusto ricordare che quella sera all’Olimpico la partita, la finale di Coppa Italia, non era un Roma-Napoli, bensì un Fiorentina-Napoli, quindi in teoria i tifosi giallorossi non c’entravano nulla. Eppure l’incontro fu il pretesto per un regolamento di conti per le strade della Capitale, con un morto, Ciro Esposito, ucciso da Daniele De Santis, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione nel settembre del 2018. Una pena che era già stata diminuita dal primo grado all’appello da 26 a 16 anni di carcere.

Ciro Esposito era stato ferito gravemente con un colpo di pistola al torace nel corso di un assalto al pullman dei tifosi del Napoli scoppiato nella zona di viale di Tor di Quinto durante il prepartita della finale di Coppa Italia 2014. Il giovane sarebbe morto al policlinico Gemelli dopo un’agonia di 53 giorni. Da allora i rapporti tra le due tifoserie, già tesi, sono andati definitivamente a picco provocando gli scontri di ieri pomeriggio nell’area di servizio di Badia al Pino, punto strategico per chi viene da sud e vuole andare a vedere una partita al nord. Come da calendario, con la Roma impegnata a San Siro contro il Milan e il Napoli a Marassi contro la Sampdoria.

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