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Real Madrid, la tradizione rotta dopo 120 anni ha fatto molto discutere, anche perché non ha portato a nessun beneficio sul campo.

Per la prima volta nella sua storia i blancos hanno schierato un undici titolare senza nessun giocatore spagnolo, come invece era successo fino a ieri, alla partita (persa peraltro) 2-1 contro il Villarreal. Ma ecco l’undici “incriminato”: Courtois; Rudiger, Militao, Alaba, Mendy; Modric, Tchouameni, Kroos; Valverde, Benzema, Vinicius. Più l’allenatore, italiano: Carlo Ancelotti. Abbiamo dunque tre francesi (Mendy, Tchouameni, Benzema), due brasiliani (Militao, Vinicius), due tedeschi (Rudiger, Kroos) e poi un belga (Courtois), un austriaco (Alaba), un croato (Modric) e un uruguaiano (Valverde).

Una giornata a suo modo storica insomma quella di ieri, segno anche dei tempi che cambiano. Nel secondo tempo almeno sono entrati Lucas Vasquez e Marco Asensio, però l’undici non-spagnolo rimarrà nella storia. E non è detto che non si ripeta fino a quando, per dire, Carvajal, terzino destro titolare, non sarà guarito dai suoi problemi fisici.

Non entrato nemmeno Nacho, classico tappabuchi della difesa, utilizzabile in tutti i ruoli, ma impiegato in settimana nella partita di Coppa del Re contro il Cacereno, così come il terzino ex Fiorentina Odriozola.

Real Madrid la formazione senza spagnoli

Il fatto è che questo undici “straniero”, anche se con nomi di extra-lusso, non è riuscito ad avere la meglio sul Villarreal di Quique Setien, che ha prevalso 2-1 grazie a una super prova, curiosamente, di uno spagnolo: Gerard Moreno. L’attaccante del Sottomarino Giallo ha segnato su rigore e ha fornito l’assist per l’1-0 di un altro spagnolo, il giovane Yeremi Pino, prodotto del vivaio del Villarreal.

Così, mentre il Real Madrid era senza prodotti locali, almeno all’inizio, la squadra valenciana ne schierava ben 7: oltre ai due già citati, Pino e Gerard, anche Albiol, Pau Torres, Alberto Moreno, Parejo e Alex Baena. Molti di questi, peraltro, usciti dalle giovanili del Sottomarino Giallo. Del resto negli ultimi anni il Real Madrid ha tesserato praticamente solo non-spagnoli: Tchouameni e Rudiger la scorsa estate e prima ancora Camavinga e Alaba. Nel frattempo hanno lasciato colonne storiche (e spagnole) come Sergio Ramos, oppure gente di rotazione come Isco.

Ad oggi sono 7 gli spagnoli nella rosa del Real Madrid, e solo Carvajal è da considerare un titolare, ma se la gioca sempre al ballottaggio con Militao o Rudiger. Gli altri, incluse le ormai ex promesse Vallejo e Ceballos, rimangono con le briciole. Strategia che, i risultati sono lì a dimostrarlo, ha comunque funzionato, ma lo choc ieri è stato enorme. Dopo 120 anni, del resto, nessuno era abituato. Quindi aveva ragione Luis Enrique nell’estate 2021 quando per gli Europei non aveva convocato nessun giocatore del Real Madrid, attirandosi critiche feroci. Non ce n’erano di spendibili per la Spagna.

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