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Vialli e Mancini erano noti come “i gemelli del gol”. Questa è la storia di un’amicizia che è andata oltre il campo, ed è arrivata fino a oggi.

Due nomi che vanno quasi per forza uno in fila all’altro: Vialli e Mancini, Mancini e Vialli. O, più brevemente, i Gemelli del Gol. Dagli inizi alla Sampdoria fino alla straordinaria conquista dell’Europeo del 2021 con la nazionale, il rapporto tra i due ormai ex calciatori è proseguito negli anni, andando oltre al campo da gioco e alla sfera puramente professionale. Insieme, hanno costruito quella che è probabilmente la più famosa coppia d’attacco della storia del calcio italiano. Ma come iniziò tutto?

Vialli e Mancini: come nacquero i Gemelli del Gol

Nessuno di loro era genovese né cresciuto nel settore giovanile blucerchiato. Erano i primi anni Ottanta, e la Sampdoria era di proprietà di Paolo Mantovani, che stava investendo molto per rafforzare la squadra, puntando soprattutto sui giovani di belle speranze. Nel 1982 aveva acquistato il 17enne Roberto Mancini, che nell’anno precedente aveva sbalordito l’Italia segnando 9 gol in Serie A col Bologna. Due anni gli venne affiancato Gianluca Vialli, che veniva da tre stagioni in Serie B con la Cremonese, e aveva realizzato 10 gol nell’ultimo campionato cadetto.

Nella stagione precedente, Mancini era stato il punto fermo dell’attacco blucerchiato, mentre accanto a lui, agli ordini di Renzo Ulivieri, si alternavano Trevor Francis e Nicola Zanone. Vialli arrivò per sostituire proprio quest’ultimo, ceduto al Perugia, mentre in panchina si sedeva Eugenio Bersellini e in squadra si aggiungeva l’esperienza fenomenale di Graeme Souness del Liverpool. La prima stagione di Vialli e Mancini, per quanto positiva, fu di assestamento: il marchigiano, non più perno principale dell’attacco, segnò solamente 6 gol in stagione (dopo i 10 dell’anno prima), mentre il cremonese arrivò fino a 9, di cui due terzi però in Coppa Italia. Gol comunque decisivi, quelli di Vialli, per conquistare il trofeo, il primo della storia della Sampdoria.

Comunque già si vedeva che i due attaccanti, entrambi classe 1964, si integravano alla perfezione: tecnico ed estroso Mancini, di fatto una seconda punta; potente e rapido Vialli, il centravanti. Si cercano e si trovano in campo, ma sono anche molto amici fuori, e in breve diventano i due volti della Sampdoria giovane e ambiziosa, una delle squadre del momento in Serie A. Ma la svolta arriva davvero nell’annata 1986/1987, con Vujadin Boskov in panchina: il tecnico jugoslavo valorizza al massimo l’intesa tra le due punte blucerchiate, in particolare le qualità di assistman di Mancini e quelle di finalizzatore di Vialli, che per la prima va in doppia cifra in stagione (12 in campionato, 16 complessivi).

Nascono così i Gemelli del Gol, punte di diamante di una squadra che vanta giocatori esperti come Briegel e Cerezo e altri giovani brillanti come Pagliuca, Lanna, Ganz e Chiesa. Nel 1988 arriva un’altra Coppa Italia, e l’anno successivo l’exploit europeo (finale di Coppa del Coppe) con terza Coppa Italia vinta: Vialli e Mancini vanno entrambi in doppia cifra coi gol per la prima volta, e il lombardo stabilisce il suo massimo stagionale in carriera, con 33 realizzazioni.

La loro storia proseguirà su questa china negli anni seguenti, portando la Sampdoria a vincere una Coppa delle Coppe, un campionato di Serie A, una Supercoppa italiana, e disputando una storica finale di Coppa dei Campioni. Nell’estate del 1992 la coppia si rompe, ma per motivi di mercato: Vialli vuole una nuova sfida e passa alla Juventus, mentre Mancini resta in blucerchiato fino al 1997, prima di trasferirsi alla Lazio. Da allora, i Gemelli del Gol si sono incrociati solo da avversari (visto che la loro storia con la nazionale si era interrotta da tempo: nel 1992 per Vialli, e due anni dopo per Mancini), e solo in Serie A. Mancarono di pochissimo uno storico incrocio nella finale di Coppa delle Coppe 1999: la Lazio arrivò alla finale (che poi vinse), mentre il Chelsea di Vialli si arrese al turno precedente contro il Maiorca.

Vialli e Mancini si sono ricongiunti solo nel settembre 2019, quando il primo è stato chiamato dal secondo a fargli da collaboratore nella nazionale italiana. Insieme ha così conquistato l’Europeo nell’estate del 2021, battendo l’Inghilterra nella finale di Wembley, a trent’anni esatti dalla vittoria dello scudetto con la Sampdoria e nello stadio in cui nel 1992 persero la finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona.

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Fonte: Image Photo

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