Mondiali 2022, quarti di finale, un precedente per ogni partita tra i quattro accoppiamenti rimasti. Facciamo un giro nel passato di altre edizioni della coppa.
Partite storiche, classici e meno classici, ma che rievocano momenti fondamentali per quanto riguarda i Mondiali. Andiamo alla scoperta di alcuni affascinanti precedenti dei quarti di finale di Qatar 2022.
Olanda Argentina 4-0 (1974)
C’è una partita-manifesto del grande calcio totale olandese degli anni Settanta? Probabilmente è questa, e non solo per il risultato, piuttosto rotondo, a favore di Crujiff e compagni.
Mondiale in Germania Ovest, prima fase a girone conclusasi e via alla successive, con un altro raggruppamento che avrebbe portato i due vincitori alla finale e le seconde alla finalina per il terzo posto.
La prima partita è Olanda-Argentina. Gli oranje hanno passato agevolmente il girone, ma non hanno ancora mostrato davvero al pianeta cosa sono capaci di fare. Argentina che invece ha superato il suo gruppo, dove c’era anche l’Italia, sostanzialmente per aver segnato un gol in più ad Haiti. Ma pure contro la nostra pallida versione non è che avesse entusiasmato.
Ciò che succede a Gelsenkirchen il 26 giugno del 1974, però, è degno di una mattanza. L’Olanda dal primo minuto comincia con la sua ragnatela di passaggi e di pressing alto, impensabili per l’epoca, travolgendo l’Albiceleste.
Il primo gol è di Crujiff, servito sul filo del fuorigioco. Controllo a seguire, portiere dribblato e appoggino a porta vuota: è passato solo un quarto d’ora. Passano altri 12 minuti e arriva il raddoppio dopo che due salvataggi miracolosi degli argentini sulla linea e un fuorigioco dubbio hanno evitato il 2-0.
La seconda rete è di Krol con un’azione poco “totale”, ma efficace. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo il difensore raccoglie la palla al limite e con una legnata infila Carnevali.
Inizia a diluviare ma l’Olanda prosegue come se niente fosse. Cross di Crujiff da sinistra e colpo di testa di Rep in tuffo per il 3-0. Il poker lo serve sempre Crujiff con una rete assurda: Van Hanegem chiude un triangolo con Neeskens, calcia addosso a Carnevali ma la palla si impenna e arriva al “Profeta del Gol” che al volo, in diagonale, tutto spostato sul lato sinistro dell’area, infila a porta vuota.
Brasile-Croazia 1-0 (2006)
C’era già Modric, ma c’era ancora Kakà , in quel Mondiale del 2006 che per noi italiani sarà un’apoteosi.
Croazia che non era ancora la potenza continentale che è oggi, ma che si arrangiava con degli onesti mestieranti del pallone, eredi della generazione precedente che era arrivata terza al Mondiale del 1998: gente come i due Kovac, Srna sulla destra, il pennellone Prso e il vecchio Igor Tudor, ex allenatore del Verona. Modric convocato ma non utilizzato, invece.
Brasile con una formazione-tipo assolutamente sbilanciata, una sorta di 4-2-2-2 in cui la fase difensiva era sul groppone di pochissimi giocatori. Davanti il “quadrato magico” Kakà -Ronaldinho-Ronaldo-Adriano, potenzialmente devastante ma con varie controindicazioni.
Partita d’esordio al mondiale tedesco e come tutti i debutti ingannatore, perché il Brasile (all’epoca campione in carica) vince senza entusiasmare, con una rete di Kakà da fuori area sul finire del primo tempo.
Verdeoro che comunque usciranno proprio ai quarti di finale contro la Francia.
Inghilterra-Francia 3-1 (1982)
Partita d’esordio del gruppo 4 in un altro mondiale a noi caro come quello spagnolo del 1982. Girone tosto con anche la Cecoslovacchia di Panenka.
Inghilterra in rosso e Francia in bianco, e chissà se anche ai quarti di finale di quest’anno le due squadre si presenteranno con le stesse divise, quantomeno per scaramanzia visto che i Tre Leoni ai mondiali hanno battuto due volte su due i Bleus.
Pronti via e inglesi avanti con uno schema che più britannico non si può: rimessa laterale da destra, Butcher fa la sponda alla cieca di testa infilzando due francesi, dietro di lui c’è Brian Robson che scarica l’1-0.
Quella però è una bella Francia, con un centrocampo di lusso comandato da Platini. Davanti ci sono il capellone Rocheteau e il guizzante Soler, che segna l’1-1 con una botta in diagonale.
Partita decisamente godibile e che prende la via dell’Inghilterra a metà ripresa quando Robson decolla su cross dalla destra e batte Ettori, pessimo in uscita. Il 3-1 è di Paul Mariner, attaccante scomparso recentemente, sotto lo spicchio dei tifosi britannici dello stadio San Mamès di Bilbao.
Marocco-Portogallo 3-1 (1986)
Partita storica per un motivo, innanzitutto: grazie a questo 3-1 il Marocco diventa la prima squadra africana a superare la fase a gironi di un mondiale.
Lo fa al termine di un incontro in cui l’avversario si consegna anima e corpo ai rivali, svuotato da polemiche interne.
A Zapopan si gioca col Portogallo che potrebbe anche pareggiare per passare il turno, ma i marocchini sono troppo gasati, hanno fatto una delle rifiniture persino col Brasile di Socrates e si sentono i re del mondo.
Doppietta di Khairi dopo 26 minuti, infatti, con il portiere 38enne Damas che non è esente da colpe. Nella ripresa il tris di “Krimau” Merry (attaccante già autore di una doppietta al Torino in Coppa Uefa con la maglia del Le Havre) che passeggia su una difesa portoghese a pezzi. Inutile la rete della bandiera di Diamantino.