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Il Messico mescola esperienza e gioventù, e si candida a lottare per passare agli ottavi in un girone in cui non parte affatto battuto in partenza.

Un squadra con tanti veterani di lusso (dei tre portieri, il più giovane ha 35 anni, il più vecchio è il recordman d’età di tutti i Mondiali 2022) e un allenatore iconico in panchina, Gerardo Tata Martino, il Messico sa quello che vuole come poche altre. L’ossatura della squadra è solida, e nonostante non abbia tante stelle internazionale può essere un’avversaria temibile.

Soprattutto in un gruppo come il C, dove tra l’Argentina e l’Arabia Saudita c’è spazio per passare tranquillamente il turno, giocandosela con la sola Polonia. Il Messico parte come outsider, ma la tradizione è dalla sua: dal 1994 a oggi è sempre approdato agli ottavi di finale.

Mondiali 2022: come gioca il Messico

La spina dorsale del Tricolor è quella dei veterani, dall’eccentrico Guillermo Ochoa tra i pali fino ad Andres Guardado in attacco. In questa cerchi di uomini simbolo ancora in grado di dare qualcosa al Messico di Martino, però, figurano anche l’ex-romanista Hector Moreno in difesa e l’ex-Porto e Atletico Madrid Hector Herrera a centrocampo.

A questi giocatori si affianca la colonna europea della Nazionale, che si affida al duo dell’Ajax composto da Edson Alvarez e Jorge Sanchez, talenti ormai attesi a un salto di qualità. Così come il trequartista brillante Oberlin Pineda, a cui l’impatto col calcio europeo, tra Celta Vigo e AEK Atene, non ha fatto benissimo.

Tecnica ed esperienza, dunque, al servizio di un terminale offensivo che, quando è in forma, è tra i migliore in Europa: Raul Jimenez. Peccato però che nelle ultime stagioni, complici anche i problemi fisici, il centravanti del Wolverhampton non stia vivendo proprio il momento migliore della sua carriera.

Mondiali 2022: la formazione titolare

MESSICO (4-3-3): Ochoa; Sanchez, Montes, Moreno, Arteaga; Gutierrez, E. Alvarez, Rodriguez; Lozano, Jimenez, Vega. All. Martino.

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