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Zaniolo e Mourinho si trovano nuovamente ai ferri corti: quali sono i motivi della nuova rottura nella Roma, e cosa può succedere adesso sul mercato e in campo.

Ci risiamo: panchina e appena 22 minuti in campo per Nicolò Zaniolo ieri sera contro la Sampdoria, con le voci di una nuova crisi tra lui e Mourinho che tornano a circolare nell’ambiente giallorosso.

Una decisione che ha sorpreso tutti, e che dalla stampa viene vista come una sorta di punizione che il tecnico portoghese ha voluto infliggere all’attaccante, e che sarebbe confermata dal fatto che, al momento di sostituire Pellegrini, il primo a scaldarsi è stato addirittura il giovane Bove.

Cosa succede tra Zaniolo e Mourinho

Forse sono solo speculazioni, o forse no. Di sicuro, non risulta che Zaniolo avesse nessuno particolare problema fisico che potesse sconsigliarne l’utilizzo in partita, al punto che ogni testata lo aveva dato titolare dal primo minuto. La scelta di Mourinho appare quindi dettata unicamente da motivazioni tecniche, e considerate le passate incomprensioni tra i due non è da escludere che si siano presentati nuovi problemi.

Al momento, però, non è possibile dire quali. Di sicuro, Zaniolo non sta rendendo come preventivato: in questa prima parte di stagione, la stella della Roma ha giocato appena 8 partite su 14, non ha ancora mai segnato e ha servito un solo assist, in Europa League il 15 settembre, nel 3-0 sul HJK. A fine maggio era lui, con una sua rete, a vestire di giallorosso la Conference League, ma pochi mesi dopo il suo ruolo nella squadra sembra decisamente meno importante.

La questione rinnovo

Non deve essere sottovalutata, in questi discorsi, anche la problematica relativa al rinnovo di contratto di Zaniolo, che va in scadenza nel 2024 ma che mette il club di fronte a una certa urgenza: in caso di mancato accordo, la prossima estate sarà già il caso di decidere se cederlo e a che condizioni, per non rischiare di vederlo partire a zero (magari verso una diretta concorrente, tipo la Juventus).

La Roma spinge per 3 milioni l’anno, ma il giocatore e il suo agente Claudio Vigorelli non vogliono scendere sotto i 4, per una questione anche di prestigio personale: Zaniolo vuole essere considerato a tutti gli effetti come uno dei giocatori principali della squadra. Cosa che però, sul campo, non sempre viene dimostrata.

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