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Antonio Conte e Gian Piero Ventrone non erano solo stretti collaboratori al Tottenham da quasi un anno, ma avevano un legame ben più profondo.

È stata annunciata poche ore fa la notizia della morte improvvisa di Gian Piero Ventrone, noto preparatore atletico italiano di lunga esperienza: aveva 62 anni ed era uno dei più stimati professionisti del settore a livello mondiale. La causa della morte è una leucemia fulminante, che lo aveva costretto al ricovero la sra del 4 ottobre, e lo ha portato alla morte questa mattina alle 6.45.

Subito, il Tottenham ha dedicato un messaggio sui social alla memoria di Ventrone, che dall’inizio di novembre 2021 lavorava per il club inglese, dove era stato chiamato dal nuovo allenatore Antonio Conte. I due, infatti, sono stati legati da una lunga e profonda amicizia.

Gian Piero Ventrone e Antonio Conte: perché erano amici

Quella al Tottenham, in questi ultimi 11 mesi, è stata la prima esperienza di collaborazione tra Antonio Conte e Gian Piero Ventrone in qualità rispettivamente di allenatore e preparatore atletico, ma non la prima volta in assoluto che i due hanno lavorato insieme.

Bisogna infatti risalire agli inizi della carriera di Ventrone nel calcio, quando nel 1994 il preparatore napoletano venne ingaggiato dalla Juventus per curare gli allenamenti della squadra, che era stata appena affidata a Marcello Lippi. Quell’esperienza ha segnato tutta la sua carriera, dato che strinse un rapporto molto solido con il tecnico viareggino, che poi lo volle con sé anche in Nazionale nel 2006, quando poi l’Italia vinse i Mondiali.

Ma durante quegli anni alla Juventus, Ventrone conobbe appunto anche Antonio Conte, di nove anni più giovane del preparatore atletico e che, all’epoca, era un centrocampista della Juventus, che lo aveva acquistato dal Lecce nel 1991. Conte rimase alla Juventus fino al ritiro, avvenuto nel 2004, in concomitanza con l’addio di Lippi alla panchina e, quindi, anche di quello dello stesso Ventrone.

Da quel momento, le loro carriere sono proseguite separatamente fino allo scorso novembre, quando si sono incontrate nuovamente a Londra, ma sono sempre rimasti in ottimi rapporti. Anche perché in molti hanno notato come Conte abbia ripreso da Ventrone alcuni aspetti della gestione atletica delle sue squadre: il preparatore campano era noto come il Marine, per la particolare durezza dei suoi allenamenti, che gli hanno permesso di rivoluzionare la cura atletica del calcio italiano tra gli anni Novanta e Duemila. Lo stesso Conte, oggi, è noto proprio per gli allenamenti particolarmente intensi a cui sottopone i suoi giocatori, un probabile retaggio di quelli che doveva sopportare lui stesso alla Juventus.

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