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Ranocchia rescinde il suo contratto col Monza dopo appena 3 mesi dalla firma: scopriamo i motivo che hanno spinto l’ex-Inter a questa decisione.

È durata pochissimo l’avventura nel Monza di Andrea Ranocchia, difensore centrale 34enne di grande esperienza, maturata soprattutto all’Inter, di cui ha vestito la maglia dal 2011 al 2022, fino a diventare anche capitano nerazzurro.

Aveva firmato con i Brianzoli solo a inizio luglio, diventando uno dei grandi colpi del mercato del club lombardo di proprietà di Silvio Berlusconi, ma le cose non sono andate affatto come lui e nemmeno la società avevano immaginato. Poco fa, è stata annunciata la rescissione consensuale del contratto tra le parti.

Ranocchia Monza, rescissione consensuale: perché

Solo una partita e mezza in campo, per l’ex-difensore nerazzurro: Ranocchia aveva esordito il 7 agosto in Coppa Italia nella vittoria per 3-2 sul Frosinone, e poi era stato tenuto in panchina da Stroppa nella prima di Serie A contro il Torino, per venire schierato successivamente il 21 agosto contro il Napoli.

Solo 48 minuti in campo, in quell’occasione, e non per motivazioni tecniche. Poco dopo l’inizio del secondo tempo, il centrale aveva riportato un brutto infortunio, che l’aveva costretto a lasciare il campo. Il responso dei medici è stato quello di una frattura al perone, e cioè di tre mesi di stop. Il suo rientro è previsto per fine novembre, cioè appena dopo l’inizio della pausa per i Mondiali, il che significa che fino a gennaio Ranocchia non avrebbe potuto scendere nuovamente in campo.

Un sosta lunga, che consentirebbe di recuperare in tutta tranquillità la forma migliore, ma evidentemente il giocatore e il club si sono confrontati e hanno deciso di interrompere qui il loro rapporto. Adesso Ranocchia torna a essere svincolato, e potrà firmare un nuovo contratto con qualsiasi club in qualunque momento.

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