Nervi tesi al Torino: cosa sta succedendo nel club granata, scosso dalle immagini della rissa con insulti tra l’allenatore Juric e il ds Vagnati? Spieghiamo.
Fa comprensibilmente discutere il video, emerso nella serata di mercoledì 27 luglio, in cui l’allenatore del Torino Ivan Juric litiga furiosamente con il direttore sportivo Davide Vagnati. Quest’ultimo ha provato a smorzare i toni subito dopo, dicendo pubblicamente che si erano chiariti e le cose sono tornate alla normalità , ma è innegabile che le immagini destano preoccupazione per la situazione interna del Torino.
Nel corso del breve video, i due non solo si insultano, ma sembrano mettere in evidenza tensioni interne alla gestione della società , e in un’occasione Vagnati sembra fare un riferimento (con insulto) anche al presidente Urbano Cairo. Cosa sta succedendo al Torino?
I motivi della rissa Juric Vagnati al Torino
Che le cose, dentro il club granata, non siano ideali, è da tempo opinione diffusa. In parte si tratta di strascichi che la società si porta dietro da un anno: già a fine estate del 2021, Juric si era lamentato delle scarse spese del club per rinforzare la squadra, dicendo di non essere stato informato della politica di austerity che intendeva seguire Cairo. Le lamentele avevano portato a investimenti negli ultimi giorni di mercato, ma di nuovo a dicembre l’allenatore non nascondeva il suo malcontento: “Non ha fatto niente di quello pensato in estate, perché in generale il mio obiettivo era tutto diverso: la mia idea non è stata accolta e non c’è stata intenzione di farlo”.
Cairo ha sempre evidenziato come apprezzi il rapporto franco che ha con il suo allenatore, ma le sue sembrano sempre più frasi di circostanza per cercare di nascondere dissidi piuttosto forti. Di sicuro, Juric non può essere felice di come stanno andando le cose al Torino: per avere la squadra che voleva, l’anno scorso ha dovuto alzare la voce coi media, ma adesso sembra essere daccapo.
Come avevamo già spiegato qualche settimana fa, i grandi rinforzi del Torino 2021/2022 erano stati prestiti, che questa estate non sono stati rinnovati. A fine maggio, Juric dichiarava di volere 10 nuovi giocatori per i suoi granata, invece sono partiti elementi come Bremer, Brekalo, Praet, Mandragora, Pobega e Belotti. Gli unici nuovi arrivi sono stati Brian Bayeye dal Catanzaro e Nemanja Radonjic, in prestito dal Marsiglia.
I problemi della rosa sono abbastanza evidenti nelle amichevoli di queste settimane. Ieri contro l’Apollon Limassol, per esempio, l’allenatore croato è stato costretto a schierare tanti giovani – come Michel Adopo, l’anno scorso in prestito alla Viterbese; il già citato Bayeye; Demba Seck, prelevato a gennaio dalla Spal – o a cercare di recuperare giocatori fuori rosa come Jacopo Segre, fino addirittura a provare un centrocampista come Lukic da attaccante.
Proprio mercoledì, sul Corriere della Sera usciva un’intervista a Cairo (che è anche il proprietario del giornale), in cui il presidente del Torino pur senza parlare direttamente del club ne lasciava intendere i problemi economici, parlando in generale delle difficoltà del calcio italiano nel far fronte alle proprie spese.
Il timore di Juric, e con lui di tanti tifosi granata, è che la ricca cessione di Bremer alla Juventus sia servita più per riequilibrare il bilancio che per ottenere fondi per il mercato. L’unico nome concretamente avvicinato al club piemontese, al momento, è quello di Giulio Maggiore dello Spezia, che pareva a un passo ma il cui trasferimento non è ancora stato concluso. Facile comprendere, allora, perché gli animi in società siano piuttosto tesi.