Prima di Fabregas, anche Messi sarebbe stato vicino a trasfersi al Como. Così almeno vuole una leggenda molto diffusa. Ma quanto c’è di vero?
Il clamoroso trasferimento di Cesc Fabregas al Como, annunciato ieri sera da Sky Sport, riporta in auge una leggenda del nostro calcio che riscuote sempre grande successo: il mancato trasferimento del giovane Leo Messi al Como di Preziosi, che stava per scipparlo al Barcellona.
Questa storia circola da tempo e viene spesso riproposta dai media nostrani, ma quanto c’è di vero dietro questa storia? Oggi vi raccontiamo tutta la verità sul più clamoroso trasferimento mancato della storia del calcio italiano.
Messi al Como: com’è nata la leggenda
La storia risale all’aprile 2010. Parlando a Sky Sport, Enrico Preziosi, proprietario del Genoa ma in passato proprietario anche del Como, rivelava che otto anni prima Messi era stato proposto al club lombardo, ma scartato. All’epoca aveva quasi 15 anni, era piccolo e gracile, e non pareva avere il fisico del calciatore professionista.
“Non si decise di prenderlo per varie situazioni del Como: ogni tanto si fa qualche errore, neanche lo ingaggiammo” spiegò Preziosi. Il Como, all’epoca, viveva il suo momento d’oro: nell’estate del 2002 era infatti stato promosso dalla B alla A, e stava rinnovando profondamente la squadra. “Avevamo una persona che lo seguiva, avevamo parlato con la famiglia, era molto entusiasta di venire in Italia, però poi non se n’è fatto niente” aggiungeva il presidente.
Problemi burocratici, legati all’età del calciatore, al trasferimento della famiglia, a un dirigente che aveva preso la decisione sbagliata. Un sogno sfumato per un nonnulla. Anche perché poi il Como retrocesse subito, precipitò nelle serie minori, fu mollato da Preziosi e fallì. Non a caso, nel 2010 l’ex-patron dei Lariani commentava malinconico: “A vederlo adesso si può dire che avremmo sistemato i bilanci per trent’anni”.
Messi al Como: come stanno veramente le cose
Ovviamente, era una storia troppo bella per essere messa in discussione dalla stampa sportiva italiana, così visceralmente attaccata alle “favole”. Sarebbe bastato poco per scoprire che, nel 2002, Messi era già da due anni al Barcellona, e non avrebbe avuto alcun motivo per mollare il club blaugrana per trasferirsi in una misconosciuta società italiana.
L’unica persona ad aver messo in dubbio la leggenda di Preziosi è stato Massimo Moscardi, giornalista del Corriere di Como. Dal 2010, Moscardi prese a fare ricerche sulla questione di Messi al Como: contattò il Barcellona per avere notizie di un eventuale viaggio del’entourage dell’argentino in riva la lago, ma dal club spagnolo gli dissero che non ne sapevano nulla.
Il giornalista contattò due importanti dirigenti del Como di Preziosi, Carmine Gentile e Antonio Imborgia, e anche loro negarono di aver mai saputo della visita di Messi nella città lombarda, tantomeno di un contatto con il club lariano. Il giornalista comasco smosse tutti i suoi contatti, parlò con varie persone che lavorano a differenti livelli nella società e anche con gli albergatori della zona: niente.
Nel 2014, Preziosi cercò di ridimensionare la storia, e al Corriere della Sera spiegò che in realtà Messi non era mai venuto a Como, ma gli era solamente stato segnalato da un dirigente, e lui non se l’era sentita di prenderlo perché troppo gracile. Resta comunque difficile immaginare che una promessa come la Pulce avrebbe anche solo discusso di lasciare il Barcellona per il Como.