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Saul Ñiguez ha terminato la sua disastrosa esperienza al Chelsea, che lo ha visto trasformarsi rapidamente da fenomeno a comprimario. Cosa gli è successo a Londra?

Ma ve lo ricordate Saul Ñiguez? Solo un anno fa, era uno dei migliori centrocampisti al mondo e il motore dell’Atletico Madrid di Simeone, mentre oggi quasi non ci si ricorda che fine abbia fatto. Ci ha pensato il Chelsea, nelle ultime ore, a riportarlo per un po’ sulle pagine della stampa sportiva europea, annunciando che non riscatterà lo spagnolo e lo lascerà tornare a Madrid.

Un declino improvviso e inspiegabile, per un giocatore dal talento assoluto e che ha solamente 27 anni, ma a cui è bastato un anno storto per sparire dalle cronache. Cosa è successo a Londra, per ridurlo in questa situazione?

Saul al Chelsea, un prestito che nessuno voleva

Un anno fa di questi tempi, Saul decideva di lasciare la sua comfort zone all’Atletico Madrid per scegliere una nuova avventura all’estero, e l’approdo al Chelsea pareva essere la scelta migliore. Arrivava nel club campione d’Europa, che stava per inforzarsi con l’arrivo di Lukaku, e in cui le sue caratteristiche difensive potevano rivelarsi fondamentali nel mantenimento degli equilibri in campo.

365 e rotti giorni dopo, i Blues annunciano che non eserciteranno il diritto di riscatto previsto dall’accordo con l’Atletico, dopo aver già versato ai Colchoneros 5 milioni per il prestito oneroso del centrocampista. Il suo curriculum stagionale è desolante: 1.209 minuti giocati in 23 partite tra Premie League, FA Cup, Coppa di Lega, Champions League e Mondiale per Club.

Una situazione talmente assurda che già a novembre 2021 Marca riportava indiscrezioni secondo cui lo stesso Saul aveva riconosciuto che il suo trasferimento al Chelsea fosse stata una scelta sbagliata. Un mese dopo, nuove voci parlavano di un nuovo trasferimento a gennaio, per cercare di salvare la stagione, che poi non si è verificato.

Una delle cause del suo mancato ambientamento a Stamford Bridge sarebbe stata la scarsa fiducia ricevuta finda subito da Tuchel, che non aveva richiesto il suo acquisto. Dopo il suo pessimo esordio a settembre contro l’Aston Villa, l’allenatore tedesco ha deciso di non schierarlo praticamente più in campionato: Saul è tornato in campo in Premier per 2 minuti a fine ottobre col Newcastle, e poi per metà tempo a inizio dicembre col Watford, e da lì in avanti solo in tre occasioni è rimasto in campo per più di 45 minuti in Premier League.

Lo spagnolo è così finito nella peggior situazione possibile: volendo lasciare l’Atletico Madrid a tutti i costi, è finito nella squadra che meno aveva bisogno di lui, da un allenatore che non era interessato ad utilizzarlo. Peraltro, la formula del prestito con diritto di riscatto lo ha lasciato in un limbo, in cui non era chiaro cosa ne sarebbe stato del suo futuro. Secondo alcuni, l’acquisto di Saul da parte del Chelsea sarebbe stato dettato soprattutto dai rapporti tra la dirigenza dei Blues e la potente agenzia ICM Stellar Sports, che gestisce la carriera del centrocampista, così come di altri giocatori del club (Chilwell, Loftus-Cheek, Gilmour).

Ora, il mediano di Elche farà ritorno all’Atletico Madrid, con cui ha ancora quattro anni di contratto, ma in cui dovrà riconquistarsi il posto in squadra. Soprattutto in virtù del modo in cui le parti si sono lasciate: a settembre 2021, Saul aveva rivelato alla stampa britannica la sua rottura con Simeone, dopo che questi si era rifiutato di farlo giocare da mediano basso, la posizione a lui più congeniale, continuando invece ad adattarlo ad altri ruolo del centrocampo e della difesa. Saul, adesso, dovrà ripartire da qui.

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