Ramsey torna alla Juventus, ma Allegri non ha intenzione di tenerlo in squadra: cosa succederà al gallese? La cessione è la via migliore, ma non la più semplice.
È diventato, nel corso di questi tre anni, uno dei principali capri espiatori dei problemi della Juventus, e senza dubbio uno dei giocatori meno amati dai tifosi: ora, Aaron Ramsey sta per fare ritorno a Torino, dopo un prestito tutt’altro che soddisfacente ai Glasgow Rangers (13 presenze, 2 gol e 2 assist, ma soprattutto l’errore dal dischetto decisivo in finale di Europa League).
Allegri, però, ha già fatto capire alla società e al giocatore che non ci sarà posto per il gallese nella Juventus della prossima stagione, specialmente se dovesse concludersi positivamente la trattativa per Paul Pogba. Ma cedere l’ex-centrocampista dell’Arsenal non è affatto un’impresa facile, visto il rendimento delle sue ultime annate e, sopratutto, il suo stipendio.
Juventus, cessione Ramsey: tutte le opzioni
Stipendio che è poi il motivo principale per cui la Juventus vuole liberarsene: a fronte di un numero molto elevato di infortuni, che non gli hanno mai permesso di esprimersi al meglio né di essere frequentemente a disposizione (ha saltato 34 partite in due anni e mezzo, per problemi fisici o di salute), Ramsey ha anche un ingaggio pesantissimo.
Con 7 milioni di euro netti all’anno, il gallese è al momento il secondo giocatore più pagato della rosa bianconera, alla pari di Vlahovic e Rabiot e dietro al solo De Ligt. Numeri piuttosto ingombranti per un elemento di 31 anni destinato a restare teoricamente in rosa fino al giugno 2023.
Ecco perché la Juve sembrerebbe ora disposta anche a una risoluzione consensuale già in questa finestra di mercato: il club torinese dovrebbe corrispondere a Ramsey una buonuscita, ma che sarebbe senza dubbio inferiore al costo di un altro anno d’ingaggio. L’ipotesi cessione vera e propria è la più complicata, perché anche abbassando al minimo le richieste per il suo cartellino (oggi pare difficile poter chiedere per lui più di 5 milioni), l’ingaggio resta un ostacolo enorme per molte pretendenti.
La rescissione consensuale consentirebbe un piccolo risparmio, così come un prestito con parte dello stipendio pagata dal nuovo club. Oggi, la Juventus non può ambire a molto di meglio per risolvere questa situazione.
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